Un quarantenne è stato assassinato a coltellate dopo una discussione avvenuta per le strade catanesi. Sembra che l’artefice dell’omicidio sia un trentasettenne extracomunitario, fermato prontamente dalla polizia.
L’aggressione e la lite fra parcheggiatori abusivi
La vittima, che sembra svolgesse un’attività abusiva, è stata colpita fino a morire da un altro contendente. Sembra che l’uomo fosse un parcheggiatore, è operasse lungo il corso Sicilia. Proprio nel parcheggio di un supermercato. Secondo le prime ricostruzioni, il delitto sembrerebbe essere dovuto a motivi legati all’attività illegale o a traffici di droga. Gli organi preposti hanno fermato un sospettato mentre cercava di fuggire.
La vittima era vista molto spesso nella zona perché era anche un mendicante, e spesso veniva visto dai passanti mentre era impegnato a chiedere denaro agli automobilisti in cambio del parcheggio. L’assassinio è avvenuto nella tarda mattinata di sabato scorso. Proprio alla fine di una violenta lite con un altro extracomunitario della stessa area.
I soccorsi e l’identificazione dell’assassino
Soccorso dal personale sanitario del 118, l’uomo è stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso del Policlinico universitario di Catania. Lì è spirato poco dopo il ricovero. Sul luogo dell’aggressione sono intervenuti gli agenti di Polizia e della Scientifica per identificare l’autore dell’omicidio e condurre i rilievi necessari alle indagini.
Il sospettato, un trentasettenne di nazionalità etiope, anch’egli parcheggiatore abusivo nella stessa zona combattuta, è stato bloccato dalle autorità in via Aretusa, poco distante dal luogo del delitto, nel tentativo di sottrarsi all’arresto.
Un episodio analogo nella stessa zona
Catania è stata scenario di un altro intervento delle forze dell’ordine nello stesso frangente. Un secondo parcheggiatore abusivo è stato arrestato per aver continuato nella sua attività nonostante fosse soggetto agli arresti domiciliari a seguito di maltrattamenti contro l’ex compagna.
L’uomo, un trentenne tunisino e senza fissa dimora, era già sottoposto a una misura cautelare per violazione del divieto di dimora, che tuttavia non poteva essere applicata a causa della sua condizione di senzatetto.

Tedesco Giorgia, classe ’95.
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