Il suo volto nessuno l’ha mai visto davvero, ma il nome – anzi, il soprannome – lo conoscevano in tutto il Medio Oriente e oltre. Abu Obeida, portavoce delle Brigate al-Qassam, non era solo una voce: per migliaia di palestinesi era un simbolo, per Israele un bersaglio. E ora che è morto in un attentato, il suo fantasma si aggira ancora tra i vicoli polverosi di Gaza e le breaking news dei media internazionali.
Un volto coperto e una voce alterata: chi era Abu Obeida?
Ti sei mai chiesto cosa significhi essere il portavoce di una guerra che non finisce mai? Abu Obeida non era un leader politico, non era un comandante “visibile”, eppure da quasi vent’anni era il megafono della resistenza armata di Hamas.
Di lui si conosce solo il nome di battaglia. Sempre mascherato, sempre la stessa bandana rossa a coprirgli la faccia, sempre la voce modificata nei video che rimbalzavano su tv arabe e occidentali ogni volta che Gaza entrava nelle pagine della storia.
Era lui che annunciava le rappresaglie, le tregue mai rispettate, le rivendicazioni dopo ogni razzo sparato verso Israele o ogni incursione subita. Se ci pensi, non era nemmeno importante il suo vero volto: Abu Obeida era diventato il volto collettivo di una lotta più grande di lui.
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Dal 2006 a oggi: una voce nella tempesta
La sua figura compare per la prima volta nei bollettini di guerra durante il conflitto di Gaza nel 2006. Da allora, ogni volta che la tensione saliva, lui era lì: comunicati ufficiali, messaggi alla popolazione, proclami minacciosi diretti sia a Israele che ai palestinesi stessi.
Ma era anche colui che, tra una tregua e l’altra, sapeva parlare il linguaggio del popolo: “Resisteremo fino alla fine, non ci piegheremo”, ripeteva nei video circolati sui social e nei telegiornali.
La morte in un attentato: cosa è successo davvero
Il 29 agosto 2025 il copione si è strappato di colpo. Le agenzie di stampa rilanciano la notizia: Abu Obeida è morto, ucciso da un missile israeliano che ha centrato il suo rifugio nel cuore della Striscia di Gaza.
Fonti locali e internazionali concordano: è stata un’operazione mirata, preparata a lungo, resa possibile – dicono a Gerusalemme – grazie a una segnalazione precisa e alla tecnologia dei droni.
In pochi minuti la notizia fa il giro del mondo. Hamas lo piange come “martire della resistenza”. Le autorità israeliane lo definiscono “una vittoria strategica” nella lotta contro il braccio armato del movimento.
A Gaza esplode il dolore, ma anche la rabbia. I funerali si trasformano in manifestazioni, si accendono nuove minacce e si avverte la sensazione che nulla finirà qui.
Un’eredità che divide: simbolo o nemico?
Nel mondo arabo Abu Obeida era una leggenda, quasi una figura mitologica. Per l’opinione pubblica israeliana, invece, era il simbolo di una minaccia continua.
Ma la domanda resta: cosa succede ora che la voce “ufficiale” delle Brigate al-Qassam è stata spenta? Hamas promette vendetta, Israele si prepara a nuovi attacchi, e la popolazione civile resta schiacciata tra propaganda e bombe.
FAQ
Chi era davvero Abu Obeida?
Portavoce militare delle Brigate al-Qassam (Hamas), noto dal 2006 come “la voce mascherata” di Gaza, figura misteriosa e carismatica.
È vero che non si conosce il suo vero nome?
Sì, la sua identità reale non è mai stata rivelata pubblicamente, nemmeno dopo la morte.
Come è stato ucciso?
Colpito da un missile israeliano in un raid mirato il 29 agosto 2025, durante un’operazione di intelligence nella Striscia di Gaza.
Che ruolo aveva per la popolazione palestinese?
Era visto come un simbolo di resistenza e orgoglio nazionale, spesso paragonato a una leggenda popolare.
Cosa cambia ora a Gaza?
Hamas ha perso la sua voce “ufficiale”, ma la tensione nella Striscia resta altissima. Il movimento promette vendetta, Israele rafforza le difese.
“Head Staff”, giornalista pubblicista laureata in letteratura, amo scrivere e apprendere costantemente cose nuove. Trovo che il mestiere del giornalista sia uno dei più affascinanti che esistano. Ti consente di apprendere, di conoscere il mondo, farti conoscere e di entrare in simbiosi con il lettore






