Ti sei mai chiesto che fine fanno i “soldati” delle grandi organizzazioni criminali una volta finita la tempesta? La storia di Moreno Monetti, ex della Mala del Brenta, sembra uscita da un film, e invece è cronaca: un’esistenza spesa tra furti, carcere e fughe, fino all’ultimo capitolo — solitario e quasi silenzioso — chiuso pochi giorni fa.
Dalla Mala del Brenta alla cronaca locale: una vita senza pace
Monetti, 67 anni, è stato trovato morto nella sua abitazione a fine agosto 2025. Era noto a tutti — e temuto da molti — negli anni ’80 e ’90, quando il suo nome compariva nelle maxi-inchieste che avevano decimato la Mala del Brenta, la banda criminale che aveva seminato paura tra Veneto e Friuli. Felice Maniero era il “boss”, ma uomini come Monetti erano quelli che eseguivano: furti, rapine, colpi in banca, spesso senza troppi scrupoli.
Poi la fine, il carcere, i processi. E, per lui come per tanti altri, nessuna vera redenzione: fuori dal giro grosso, Monetti ha continuato a vivere ai margini, incapace di lasciarsi il passato alle spalle.
Gli ultimi anni: piccoli furti, arresti e un destino segnato
Basta sfogliare le cronache locali per scoprire che il nome di Monetti ricorre ancora e ancora. Furti nelle case, colpi spesso improvvisati, bottini ridicoli rispetto ai tempi d’oro.
Solo una settimana prima della morte era stato fermato a Santa Lucia di Piave (Treviso), ancora con la refurtiva in tasca. Un copione che sembrava non voler finire mai.
Non è curioso? Da grandi rapine e auto di lusso a piccoli oggetti rubati: il declino di chi non trova più un ruolo nel mondo “normale”, eppure non riesce a fermarsi.
Il ritrovamento senza clamore: la fine di una parabola
Monetti è stato trovato morto nella sua abitazione, pare per cause naturali. Nessun giallo, nessuna scena da film: solo la solitudine, il silenzio di una vita consumata da mille fughe e nessun vero ritorno.
Un finale quasi scontato per chi aveva già visto troppi amici e complici scomparire tra le maglie della giustizia o nei regolamenti di conti.
E viene spontaneo chiedersi: c’è davvero possibilità di riscatto per chi ha vissuto per decenni in guerra con la legge? Quanti altri ex “soldati” della Mala si sono persi per strada, senza nemmeno un titolo di giornale a raccontarli?
Curiosità e ombre su una figura controversa
Moreno Monetti resterà, per chi conosce la storia criminale del Nordest, il simbolo di un’epoca. Non un boss, ma uno dei tanti uomini che hanno attraversato la linea sottile tra criminalità organizzata e miseria quotidiana.
In molti — anche tra le forze dell’ordine — lo ricordano come “quello che non è mai riuscito davvero a cambiare vita”. La sua storia dice molto, forse troppo, sul destino di chi cresce in una certa cultura del crimine: non c’è mitologia, solo disincanto.
FAQ – Tutto quello che cercano davvero su Moreno Monetti
Quanti anni aveva Moreno Monetti?
Aveva 67 anni al momento della morte, avvenuta a fine agosto 2025.
Chi era Moreno Monetti?
Ex membro della Mala del Brenta, noto per una lunga serie di furti e rapine negli anni ’80-’90.
Come è stato trovato?
È stato trovato morto nella sua casa, pare per cause naturali e senza segni di violenza.
Aveva ancora legami con la criminalità?
Negli ultimi anni era coinvolto in piccoli furti e reati minori, spesso arrestato ma mai davvero “fuori dal giro”.
Perché fa notizia oggi?
Perché rappresenta il volto reale, lontano dai miti, dei “reduci” delle grandi organizzazioni criminali del passato.
“Head Staff”, giornalista pubblicista laureata in letteratura, amo scrivere e apprendere costantemente cose nuove. Trovo che il mestiere del giornalista sia uno dei più affascinanti che esistano. Ti consente di apprendere, di conoscere il mondo, farti conoscere e di entrare in simbiosi con il lettore






