Tina Sgarbini muore a Montecorvino e viene accusato l’ex compagno Christian Persico

Giorgia Tedesco

Persico non risponde. Continuano senza sosta le indagini sulla morte di Sgarbini Tinta, quarantasette anni, ragioniera, e madre di tre bambini, trovata senza vita a casa sua il ventitré agosto. Il padre di lei spiega che la donna aveva mandato via l’ex compagno perché non lavorava. Ecco nei dettagli quanto accaduto.

Le prime ipotesi e il silenzio di Persico

Persico è stato rintracciato la sera stessa dell’omicidio e immediatamente scortato in caserma. Di fronte al suo totale silenzio il pubblico ministero ha disposto l’arresto con l’accusa di omicidio pluriaggravato. Christian sembra da una prima ricostruzioni degli eventi, averla soffocata con una pellicola dopo un litigio molto violento in cui la donna avrebbe ribadito all’uomo di andare via. I due erano ormai separati da diversi mesi, Tina non voleva assolutamente tornare con lui.

Del caso si sta occupando la procura di Salerno. Da una primo esame, eseguito dalla dottoressa D’Aniello, pare che la morte sia dovuta a un’asfissia meccanica esterna. L’autopsia, che verrà svolta ad Eboli, darà sicuramente informazioni più dettagliate circa le dinamiche esatte. Christian Persico di mestiere fa il muratore ed è stato rintracciato più di quindici ore dopo la morte della donna, riconosciuto da un passante. L’uomo, con il volto tumefatto, non ha opposto resistenza all’arresto, ma si è avvalso del diritto di non proferire parola se non in presenza del proprio legale.

La svolta: la confessione e l’idea del suicidio

La conferma definitiva nelle indagini la suggerisce una lettera che Persico mette sul davanzale dei genitori, in cui confessa di aver commesso l’omicidio, dice che è il dolore è troppo grande, non avrebbe mai accettato di perdere la compagna e suggerisce inoltre che lei potesse avere un’altra frequentazione in atto.

Christian continua, parla di aver perso la testa, dice che gli dispiace. Chiede al padre e alla madre di non disperarsi, indica dove ha posato dei soldi per pagare il funerale, spiega di voler essere cremato. Una serie di formazioni che suggerivano che Persico avesse l’idea suicidarsi. Eppure questo coraggio forse è mancato, considerando che si è solo nascosto qualche ora prima di essere acciuffato.

Non c’erano denunce pregresse: D’Onofrio annulla gli eventi del paese

L’intera cittadina si unisce al dolore della famiglia di Tina, sotto il dolore feroce del padre di lei che chiede giustizia e sotto le scuse pubbliche rilasciate dal fratello dell’assassino, Valentino. Il sindaco D’Onofrio ha spiegato che non erano presenti precedenti denunce o segnalazioni, ma si è dimostrato assolutamente addolorato e vicino dolore dei suoi cari. Si ribadisce dunque l’importanza e la necessità di segnalare qualunque dettaglio preoccupante alle autorità, sempre, al fine di poter accedere alle tutele previste dal nuovo Codice Rosso.

Vengono annullati tutti gli eventi programmati in paese, in segno di profondo rispetto per quanto accaduto, soprattutto per i tre ragazzi che hanno perso la loro mamma in queste circostanze. In questi giorni verrà eseguito l’esame autoptico per le conferme del caso. L’avvocato dell’uomo è Gallo Michele, che in questo fine settimana disse che avrebbe presentato l’istanza per sostenere un colloquio con l’accusato. Al momento Persico è nel carcere di Fuorni.