Aveva 62 anni. Una vita semplice, una quotidianità silenziosa. Valeria Sollai non era una donna famosa, non era un volto da prima pagina. Era una di quelle persone che fanno andare avanti il mondo senza chiedere nulla in cambio. Lavorava in una scuola di Monserrato, come cuoca. Una di quelle che conoscono i nomi dei bambini, che sanno quanto sale mettere nell’acqua e quando c’è bisogno di una parola gentile in più.
Oggi il suo nome finisce ovunque, ma per la ragione peggiore: Valeria è morta dopo settimane di agonia in ospedale, colpita da una grave intossicazione da botulino.
La festa che si è trasformata in tragedia
Tutto è cominciato a fine luglio, durante la Fiesta Latina, un evento enogastronomico organizzato a Monserrato, in Sardegna. Tra musica, balli e sapori esotici, qualcuno ha ordinato una porzione di guacamole.
Quel guacamole, però, era contaminato. E non si parla di una banale intossicazione alimentare. Qui si tratta del Clostridium botulinum, uno dei batteri più letali conosciuti, capace di paralizzare i muscoli, bloccare la respirazione e uccidere nel giro di pochi giorni.
Valeria Sollai ha cominciato a star male poco dopo. Ricoverata al Policlinico di Monserrato, è rimasta in rianimazione per settimane. Non ha mai più lasciato il letto. Non ha mai più ripreso a parlare. Non ha mai più mangiato un pasto, nemmeno uno.
Un’altra vittima dimenticata
Valeria non è la sola. Prima di lei, Roberta Pitzalis, 36 anni, madre, impiegata, è morta l’8 agosto, dopo aver mangiato lo stesso alimento, nello stesso luogo, con la stessa fiducia ingenua che abbiamo tutti quando ordiniamo qualcosa da mangiare a una festa di paese.
In totale, almeno 8 persone sono rimaste intossicate. Alcune sono guarite, altre sono ancora ricoverate. Una ragazza di 14 anni è in gravi condizioni. Un bambino di 11 anni è stato trasferito d’urgenza al Gemelli di Roma.
E adesso? Le indagini e il silenzio
Il titolare del chiosco che serviva il guacamole, Christian Gustavo Vincenti, è ora indagato per:
- omicidio colposo,
- lesioni colpose,
- commercio di alimenti nocivi.
Si cerca di capire se il guacamole fosse stato conservato male. Se mancavano le autorizzazioni. Se qualcosa è stato nascosto. Se, ancora una volta, la superficialità ha ucciso più del veleno.
Nel frattempo, c’è una città che si stringe attorno al vuoto lasciato da Valeria. C’è una famiglia che non avrà giustizia in tempo. C’è un nome che non dovrebbe finire nell’oblio come fosse una statistica.
Cosa ci insegna questa storia
Che il cibo può uccidere. Che la fiducia cieca verso chi somministra alimenti va guadagnata, non regalata. Che eventi locali, feste, sagre, fiere: non sono immuni dal rischio. Il botulino non guarda se sei in un ristorante stellato o sotto una tenda allestita in fretta.
Che ogni vita conta. Anche quelle che non fanno notizia. Anche quelle che, come Valeria, non hanno chi urla davanti ai microfoni, ma solo chi piange nel silenzio di casa.
FAQ – Cosa è successo a Valeria Sollai e cos’è il botulino?
Chi era Valeria Sollai?
Valeria Sollai era una donna di 62 anni residente a Monserrato (Cagliari). Lavorava come cuoca in una scuola del territorio. È morta dopo settimane di ricovero per una grave intossicazione da botulino, contratta dopo aver mangiato del guacamole durante una festa locale.
Come è morta Valeria Sollai?
È deceduta per una forma grave di botulismo, probabilmente causata dal consumo di guacamole contaminato durante la “Fiesta Latina” di fine luglio a Monserrato. Il batterio che causa il botulino colpisce il sistema nervoso e può portare alla paralisi respiratoria.
Cos’è il botulino e quanto è pericoloso?
Il botulino (botulismo) è una tossinfezione alimentare provocata dal batterio Clostridium botulinum. È tra le più pericolose in assoluto: può causare paralisi muscolare, difficoltà respiratorie e morte se non trattato immediatamente con antitossine specifiche.
Quante persone sono rimaste intossicate?
Al momento almeno otto persone risultano intossicate. Una ragazza di 14 anni è ancora in terapia intensiva. Un bambino di 11 anni è stato trasferito a Roma. La prima vittima era Roberta Pitzalis, 36 anni, morta il 8 agosto.
Chi è indagato per la morte di Valeria Sollai?
Il titolare del chiosco dove è stato servito il guacamole sospetto, Christian Gustavo Vincenti, è attualmente indagato per omicidio colposo, lesioni colpose e commercio di alimenti nocivi.
Cosa si sa del guacamole contaminato?
Non sono stati ancora diffusi i risultati ufficiali delle analisi definitive, ma i sospetti si concentrano su una conservazione non adeguata del prodotto. Si parla di mancanza di catena del freddo o confezionamento scorretto.
Come si può prevenire il botulino?
- Evitare alimenti confezionati artigianalmente senza etichettatura o conservazione controllata.
- Non consumare cibi con odori, colori o consistenza sospette.
- Il botulino non altera il sapore, ma prolifera in ambienti anaerobici e poco acidi, come conserve e salse mal conservate.
“Head Staff”, giornalista pubblicista laureata in letteratura, amo scrivere e apprendere costantemente cose nuove. Trovo che il mestiere del giornalista sia uno dei più affascinanti che esistano. Ti consente di apprendere, di conoscere il mondo, farti conoscere e di entrare in simbiosi con il lettore






