Chi era il padre di Jesto, il rapper romano scomparso: la storia di Stefano Rosso

Serena Comito

Chi era il padre di Jesto, il rapper romano scomparso: la storia di Stefano Rosso

Il nome Jesto era ben noto tra gli appassionati di hip-hop. Ma pochi sapevano che dietro quella voce graffiante e provocatoria si nascondeva un’eredità musicale importante. Il padre di Jesto era Stefano Rosso, uno dei cantautori più originali della scena romana tra gli anni ’70 e ’80.

Un cantautore fuori dagli schemi

Stefano Rosso, romano, è diventato celebre con la canzone Una storia disonesta – “che bello sarebbe andare in giro con la chitarra in spalla” – un inno alla libertà, alla vita da strada, alla musica vissuta senza compromessi.
Nel 1980 è salito anche sul palco di Sanremo, con il brano L’italiano, molto prima che la parola venisse associata ad altri tormentoni.

Non era un artista da copertina, ma un autore con un’identità forte, ironica, a tratti malinconica.

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Un’eredità raccolta da Jesto

Jesto, all’anagrafe Justin Yamanouchi Rossi, ha sempre portato dentro di sé la musica del padre.
Quando Stefano Rosso è scomparso nel 2008, Justin era poco più che ventenne. Ma non ha mai smesso di parlarne nei testi, nelle interviste, nei ricordi lasciati online.
Nel 2018, dieci anni dopo, gli ha dedicato anche un album: Buongiorno Italia.

Un lavoro che mescolava freestyle, rap, cantautorato e disagio urbano. Proprio come avrebbe fatto suo padre, se fosse nato in un’altra generazione.

Un figlio d’arte che ha scelto una strada diversa

Stefano suonava la chitarra, Jesto scriveva barre. Ma il filo che li univa era chiaro: la libertĂ  espressiva.
Ognuno a suo modo ha criticato il sistema, ha raccontato l’Italia degli emarginati, ha difeso il diritto di dire cose scomode.
Non è un caso che, anche nella musica di Jesto, si respirasse qualcosa di più profondo del semplice rap da classifica. Era figlio di un’anima libera, e lo sapeva.

FAQ

Chi era il padre di Jesto?
Stefano Rosso, cantautore romano noto per brani come Una storia disonesta.

Che rapporto avevano?
Stefano è scomparso nel 2008, ma Jesto gli ha sempre dedicato parole e musica, in particolare l’album Buongiorno Italia.

Stefano Rosso è famoso per cosa?
Per la sua scrittura schietta, per aver portato la voce delle periferie e per una carriera musicale molto personale, lontana dai circuiti mainstream.

Jesto ha parlato del padre nelle sue canzoni?
Sì, in diverse occasioni. La sua musica è piena di riferimenti alla famiglia, all’identità, al dolore e al senso di appartenenza.