Chi è Andrea Alongi? Da “una Mazda” alla rinascita vera: età, storia, video e cosa fa oggi

Serena Comito

Chi è Andrea Alongi? Da “una Mazda” alla rinascita vera: età, storia, video e cosa fa oggi

C’è stato un tempo in cui Andrea Alongi era solo un ragazzo di Parma finito sotto i riflettori per caso. Poi è arrivata quella testimonianza in tribunale, diventata virale per il suo modo di parlare, per le frasi surreali, per quella famigerata “Mazda da Dio”. E da lì, la rete lo ha trasformato in un meme vivente.

Ma dietro a quel video che ancora oggi circola sui social, c’è un uomo con una storia tremenda alle spalle. Una storia di dipendenza, abusi, carcere e poi… rinascita. Sì, perché oggi Andrea è un’altra persona. E la sua voce merita di essere ascoltata sul serio, al di là delle battute che ci hanno fatto ridere.

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Età, origini e quel giorno in tribunale

Andrea Alongi è nato il 19 dicembre 1991 a Parma. Ha appena compiuto 33 anni, ma il suo volto – per chi frequenta internet da più di dieci minuti – è diventato famoso molto prima.

Nel 2008, a soli 16 anni, viene chiamato a testimoniare nel processo contro alcuni agenti della polizia municipale, accusati del pestaggio di Emmanuel Bonsu, un ragazzo ghanese scambiato per un pusher.

Quella testimonianza avrebbe dovuto essere una cosa seria. Ma la voce impastata, le risposte sconnesse e alcune frasi al limite del surreale (“una bella da Dio, una Mazda”) hanno trasformato Andrea in un fenomeno mediatico.

Il video virale e il culto trash

Per anni, pezzi della sua testimonianza sono stati condivisi ovunque: YouTube, Facebook, Tumblr, le vecchie pagine ironiche di “Sesso, droga e pastorizia”. Meme, remix musicali, magliette con la sua faccia. Chiunque bazzicasse il web italiano nei primi anni 2010 lo ha visto almeno una volta.

“Vestito da fighe”, “e che do Bali”, “mi ha minacciato”, “una Mazda” – sono diventate frasi cult.

Ma dietro l’effetto virale, c’era un adolescente spaventato, drogato, fragile. E nessuno, all’epoca, sembrava preoccuparsene.

Droga, abusi e l’abisso

Quello che molti ignorano è che Andrea, già a 12 anni, era finito nel tunnel. Non per moda. Per disperazione.

Come ha raccontato in interviste recenti, viveva in un ambiente familiare violento. Il patrigno lo picchiava e lo obbligava a spacciare. “A 13 anni sniffavo, a 14 ero già nell’eroina”, ha confessato. La Rai ha riproposto la sua storia in un documentario nel 2024. E per chi lo ha sempre visto come “quello buffo del video”, è stato uno schiaffo in pieno volto.

Nel 2019 è stato arrestato per detenzione di hashish (più di 100 grammi). Ha rischiato grosso. Ma lì è cambiato qualcosa.

La vera svolta: 2024–2025, Andrea riparte

Oggi, Andrea Alongi è sobrio, segue un percorso con il SerT, lavora, vive una relazione stabile e ha finalmente preso in mano la sua vita.

“Non voglio più essere ricordato per quelle frasi. Voglio essere ricordato per la persona che sono diventato”, ha detto in un’intervista del 2025 a Gazzetta di Parma. Non c’è più il ragazzo strafatto in aula. C’è un uomo consapevole, ironico, ma lucido.

La notorietà? Non la cerca. Anzi, la rifugge. Ma ammette che quel video, nel bene e nel male, è diventato parte della sua identità. “È andata così. Ma oggi scelgo io chi voglio essere”.

Social e presenza online

Andrea non è particolarmente attivo sui social. Non ha profili pubblici ufficiali, né TikTok né Instagram aggiornati. Ma il suo nome continua a circolare nei video reaction, nei remix, nei forum.

E c’è da dire una cosa: non ha mai cercato di monetizzare la sua immagine trash. Nessuna felpa col suo volto, nessun tentativo di cavalcare il meme. Al massimo, ha riso con autoironia quando qualcuno gli chiedeva “ma è vera quella storia della Mazda?”

Il messaggio dietro la meme generation

La storia di Andrea è un monito. Perché dietro ogni “personaggio virale” potrebbe esserci una persona vera, con ferite profonde. E trasformare la sofferenza di un minorenne in contenuto da ridere non è solo cinico: è pericoloso.

Oggi, Andrea è uno di quei casi rari in cui il meme non ha distrutto la persona, ma l’ha costretta a guardarsi dentro. E forse, proprio grazie a quell’assurda viralità, ha trovato una nuova via.

Domande frequenti su Andrea Alongi

Quanti anni ha Andrea Alongi?
È nato il 19 dicembre 1991. Oggi ha 33 anni.

Perché Andrea Alongi è diventato famoso?
Per la sua testimonianza nel 2008 durante il processo Bonsu, divenuta virale per frasi e atteggiamenti che lo hanno trasformato in un “meme trash”.

Andrea Alongi ha avuto problemi con la droga?
Sì. Ha iniziato a fare uso di sostanze già da giovanissimo e ha attraversato anni difficili. Oggi è in fase di recupero, sobrio e seguito da un percorso terapeutico.

Cosa fa oggi Andrea Alongi?
Lavora, è seguito dal SerT, ha una relazione stabile e conduce una vita riservata e lontana dalla ribalta.

Esiste ancora il video virale della sua testimonianza?
Sì. Circola su YouTube e viene spesso ripreso nei social, ma Andrea oggi chiede rispetto e una visione più profonda della sua storia.