Ginevra Taddeucci, proprio nelle scorse ore, ha portato a casa un nuovo trionfo. Ha ottenuto la medaglia d’argento a Singapore, nel corso della sua ultima gara di nuoto. Una grande emozione, mista a fatica, che però le ha permesso di potere fare tornare l’Italia sul podio.
Tra i tanti che avranno fatto il tifo per lei, di sicuro, anche il compagno e collega, Matteo Furlan. La coppia, che non è mai stata ufficializzata, pare essere insieme da diverso tempo, e non solo dal punto di vista sportivo, ma anche privato. Ma conosciamolo meglio.
Matteo Furlan: che cosa sappiamo su di lui?
Matteo Furlan, ha trentasei anni, è nato il 29 Maggio 1989. Anche lui, come la sua compagna, è un nuotatore italiano.
La sua carriera è cominciata molto presto, già nel 2006, ha disputato i primi campionati italiani giovanili, arrivando anche alla finale. Il primo grande successo, è stato quello della medaglia di bronzo nei 1500 m stile libero, nel 2011. Anno, in cui prende parte anche agli europei in vasca corta di Stettino, arrivando al settimo posto.
Una carriera che gli permette di ottenere grandi risultati, Matteo Furlan, poi si dedica anche al nuoto di fondo, riuscendo a prendere parte alla Coppa LEN, e vincendo la medaglia di bronzo nella 10 km.
Poi, arriva il 2013, anno in cui il nuotatore vince anche la medaglia di bronzo nella 1500, seguita poi, l’anno successivo dalla medaglia di oro vinta nei 10 km in acque libere.
Nel 2017, partecipa ai mondiali di Budapest, in Ungheria, è riesce a vincere anche la medaglia di argento nella 25 km. E poi, tra il 2021 e il 2024, si aggiudica due medaglie di argento e una medaglia di bronzo, sempre vinte a livello europeo, nella 25 km di fondo.
Una cosa è certa, Matteo Furlan e Ginevra Taddeucci sono molto riservati e attenti al loro privato, ma una cosa è certa, nello sport, si confermano una grande eccellenza.
Giornalista pubblicista dal 2019. Ho una laurea in Scienze della Comunicazione e un master in giornalismo e comunicazione.
“Il giornalismo è l’arte di rendere interessante ciò che è noioso”. Io la penso esattamente cosi.
