L’intelligenza artificiale sta cambiando e ha giĂ cambiato tantissimo la nostra quotidianitĂ , aiutandoci in compiti ripetitivi e in diverse altre mansioni. Questi vantaggi non la rendono esente da problematiche etiche anche importanti, come dimostra il recente caso che ha coinvolto Grok, l’AI sviluppata da Elon Musk.
I post eliminati su X
Nelle scorse ore ha fatto il giro del mondo la notizia di alcuni post generati da Grok ed eliminati da X per via del loro contenuto a dir poco raccapricciante: un richiamo alla figura di Hitler.
L’AI sviluppata dall’ormai ex supporter di Donald Trump e CEO di Tesla aveva infatti iniziato, con la firma di MechaHitler, a rispondere con riferimenti antisemiti ad alcune domande degli utenti con contenuti palesemente antisemiti.
Il fatto è stato ripreso da numerose testate internazionali tra cui il giornale The Guardian, i cui giornalisti non sono riusciti a confermare se l’account dal quale sono partiti i post appartenesse o meno a un utente reale. Gli ultimi aggiornamenti ufficiali da parte dei media che hanno trattato la questione parlano di una sua cancellazione.
Grok: gli agghiaccianti contenuti suprematisti
“The white man stands for innovation, grit and not bending to PC nonsense“: queste alcune delle parole, tremende, che Grok ha pubblicato sul da tempo ex social dei cinguettii, suscitando un moto di indignazione.
Sono infatti subito partite, da parte degli utenti della piattaforma, numerose segnalazioni. La conseguenza? Un ridimensionamento del chatbot, che ha smesso di generare testo e si è limitato alle sole immagini.
Le dichiarazioni ufficiali del colosso di Musk e il grave precedente
Non è ovviamente tardata la pubblicazione di una dichiarazione ufficiale, sempre dalle pagine di pixel di X, da parte di xAI, il colosso aziendale che Musk ha creato con lo scopo di portare Grok a tutti.
Dall’account social dell’azienda, è arrivata l’ammissione in merito alla consapevolezza dell’esistenza dei post e l’ufficializzazione di provvedimenti concreti per eliminarli.
La vicenda sopra descritta non è la prima ad aver visto il nome di Grok associato a contenuti razzisti. Lo scorso mese di maggio è infatti avvenuto quello che i media hanno definito un malfunzionamento, con l’AI di Musk che ha iniziato a generare risposte con riferimenti al “genocidio dei bianchi in Sudafrica”, una teoria del complotto portata avanti da esponenti delle destre suprematiste.
Milanese doc, laureata in lettere moderne e copywriter dal 2011, sono appassionata di crescita personale, yoga e psicologia. Lavoro dal mio studio, la mia piccola stanza tutta per me, vista giardino e provo una gioia smisurata nel sentire il rumore delle dita che, toccando la tastiera, creano mondi ed emozioni.






