Daniele Guidetti è scomparso. Però non è scomparso e basta. No, non Daniele. L’ha fatto in un modo magico. Continua a muoversi Guidetti, si muove tra le fotografie, tra i ricordi, tra le pagine delle vite che ha toccato e immortalato, fra le storie raccontate nel modo in cui solo lui sapeva farlo. L’ha fatto in un modo in cui non scomparirà mai davvero.
Chi era Daniele Guidetti?
Daniele è stato tra i fotografi di moda più rinomati in Italia, per quasi trent’anni. Diventando una figura immancabile sulle passerelle delle sfilate più prestigiose. Ha firmato numerose campagne pubblicitarie e lavorava regolarmente con importanti case editrici internazionali. Ha inoltre svolto attività didattica, insegnando al Master di Fotografia presso l’Istituto Marangoni di Milano. Daniele era anche un grande amante degli animali, sapete? Oltre che ideatore del processo Anime Riflesse.
Una notizia che sconvolge: una notizia che non si accetta
L’annuncio della sua morte è stata una bella botta, in effetti. Ha profondamente rattristato tutta la comunità di Bologna, e non solo. Daniele era davvero molto stimato. Una stima dovuta soprattutto alla sua professionalità, certo, ma anche alla sua allegria, all’amore per il suo lavoro e alla sua gentilezza.
La gente poteva sempre contare su di lui per qualsiasi esigenza e, come dimostrano i ricordi condivisi sui social, dagli amici, era un uomo che spendeva il suo tempo nel coltivare quei rapporti inestimabili.
L’ondata di affetto, ammirazione e cordoglio sembra essere appena iniziata; perché un uomo simile non può che essere ricordato nel clamore più puro e vero che esista.
Nonostante il dolore inconsolabile, è certo che il ricordo di Guidetti resterà vivo grazie all’amore sincero di coloro che continueranno a portarla nel cuore e a celebrarla con affetto.

Tedesco Giorgia, classe ’95.
Quello che contraddistingue il mio lavoro è l’idea di cos’è che si cela dietro una notizia: un’informazione.
Ma le informazioni non sono tutte uguali. Se ti arriva un’informazione e da essa non piangi, non ridi, non respiri, non ti disperi o non gioisci, essa non ti serve a nulla.
Perché l’informazione è la libertà di un popolo. Ed é nelle nostre emozioni che si avverte la vera essenza della libertà.
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