E’ morto Diego Sepe, il famoso attore e regista napoletano che ormai da molti anni si dilettava nelle sue arti a Roma. Apprendiamo oggi, la tragica notizia, grazie ai suoi social online. Molti dei suoi familiari, e dei suoi amici, stanno in questo momento raccontando i loro ricordi e il loro dolore. Nelle loro righe, Diego vive, Diego rimane. Diego resta.


Fonte reperita dall’account Facebook del fratello di Diego, Pierpaolo Siepe
https://www.facebook.com/share/p/19keghj728/
Chi era Diego Siepe?
Diego Sepe, attore e regista originario di Napoli, risiede a Roma da oltre vent’anni, dove ha costruito una solida carriera prendendo parte a numerosi progetti di rilevanza. Negli ultimi anni si è distinto sul palcoscenico recitando in Lear di Lisa Ferlazzo Natoli e ne Il Maestro e Margherita di Andrea Baracco. Per quanto riguarda il cinema, figura nel cast del film Martin Eden diretto da Pietro Marcello.
Il cordoglio online per l’amato artista
In alcune circostanze, trovare le parole giuste da dire può essere incredibilmente complesso. Faticoso, quasi insormontabile. Persino scrivere, in questo istante, sembra assumere un sapore strano, quasi sbagliato. Il web è letteralmente travolto da messaggi di ogni tipo. Amore, affetto, stima, dolore, rabbia, dispiacere: un vortice di emozioni che impregna ogni angolo, splendidamente e dolorosamente. Leggere e osservare tutto questo amore, in un certo senso, può offrire conforto; è come una rassicurazione che la morte non può cancellare ciò che conserviamo nel cuore. Non distrugge il ricordo né l’amore. Questi restano vivi, incisi nelle vene, nell’anima, nelle parole scritte su una pagina o virtuali in un blog. Eppure, questo sollievo sembra incapace di spazzare via del tutto quella sensazione di ingiustizia strisciante, che resta lì, immobile e pesante come una cappa. Forse l’unica cosa che consola è rendersi conto di quanto Diego Siepe fosse amato e rispettato. Anche se adesso, quella consapevolezza appare come una pallida confortatrice rispetto al vuoto lasciato dalla sua assenza.

Tedesco Giorgia, classe ’95.
Quello che contraddistingue il mio lavoro è l’idea di cos’è che si cela dietro una notizia: un’informazione.
Ma le informazioni non sono tutte uguali. Se ti arriva un’informazione e da essa non piangi, non ridi, non respiri, non ti disperi o non gioisci, essa non ti serve a nulla.
PerchĂ© l’informazione è la libertĂ di un popolo. Ed Ă© nelle nostre emozioni che si avverte la vera essenza della libertĂ .
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