Il rinnovo del contratto dei metalmeccanici è uno di quei passaggi che ogni volta fanno rumore. Coinvolge più di un milione e mezzo di lavoratori, tocca aziende piccole e colossi dell’industria, e di fatto decide come cambieranno gli stipendi nei prossimi anni. Dopo mesi di trattative, scioperi e tavoli saltati, l’accordo è arrivato: un’intesa che va dal 2024 al 2028, ma che per chi cerca informazioni oggi significa una domanda sola: quanto cambia la busta paga nel 2025 e nel 2026?
Proviamo a raccontarlo in modo chiaro, senza gergo da addetti ai lavori.
La firma dopo 17 mesi di trattativa
La scadenza del precedente contratto risaliva all’estate del 2024. Da lì, una lunga fase di stallo: richieste sindacali alte, aziende più caute, e un’inflazione che nel frattempo ha cambiato tutte le carte in tavola.
A fine novembre 2025, finalmente, si è arrivati alla firma tra Federmeccanica-Assistal e i tre sindacati del settore (Fiom, Fim, Uilm). È un accordo che nasce da un compromesso, ma che porta aumenti più alti dell’inflazione prevista.
Quanto aumentano gli stipendi nel 2025 e nel 2026
Gli aumenti non arrivano in un’unica soluzione, ma vengono distribuiti in più anni. Il riferimento, come sempre, è il livello C3, quello utilizzato per misurare gli aumenti medi.
L’importo complessivo è di circa 205 euro lordi al mese a regime, con quattro tappe tra il 2025 e il 2028.
La parte che interessa subito i lavoratori è questa:
2025
Dal 1° giugno 2025 scatta la prima quota di aumento, pari a 27,70 euro mensili.
2026
Dal 1° giugno 2026 arriva la seconda tranche da 53,17 euro.
Per molti sarà l’anno del cambiamento più tangibile in busta paga.
Se guardiamo ai minimi tabellari, il livello C3 passerà da poco più di 2.150 euro nel 2025 a oltre 2.210 euro nel 2026, e continuerà a salire fino al 2028.
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Cosa cambia oltre allo stipendio
Il contratto introduce anche modifiche che incidono sulla vita lavorativa quotidiana.
Flexible benefits più alti
Ogni lavoratore avrà 250 euro all’anno in flexible benefits, da utilizzare entro febbraio 2026.
Orari e condizioni di lavoro
Più attenzione alla conciliazione vita-lavoro e ai turni.
Salute e sicurezza
Formazione rafforzata e procedure interne aggiornate.
Lavoratori precari
Previste tutele aggiuntive per chi ha contratti a termine o in somministrazione.
Un capitolo a parte: le aziende Confimi (PMI)
Le aziende aderenti a Confimi Industria Meccanica hanno firmato un accordo separato, limitato al biennio 2025-2026.
Qui gli aumenti sono più bassi: circa 100 euro complessivi in tre tranche, con la clausola di salvaguardia dell’inflazione.
È importante non confondere questo accordo con quello Federmeccanica-Assistal.
Cosa significa questo rinnovo per chi lavora nel settore
Il nuovo contratto nasce con l’obiettivo di recuperare due anni di inflazione. Gli aumenti superano le previsioni dell’IPCA e riportano un po’ di fiato nelle retribuzioni, anche se gli effetti più marcati si vedranno dal 2026 in avanti.
Allo stesso tempo l’accordo evita un vuoto contrattuale che avrebbe potuto pesare molto su aziende e lavoratori.
FAQ
Quando arrivano i primi aumenti?
Dal 1° giugno 2025.
Di quanto aumenterà la busta paga nel 2026?
Per il livello C3 l’aumento previsto è di poco più di 53 euro mensili.
Il contratto vale fino a quando?
Fino al 2028.
I benefit sono obbligatori per tutte le aziende?
Sì, per quelle che applicano il contratto Federmeccanica-Assistal.
Le aziende piccole hanno lo stesso aumento?
No: le PMI Confimi hanno un accordo separato, con importi inferiori.
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