Dopo anni di sofferenza, il caro Arrigo Vecchioni riuscì finalmente a trovare la pace che meritava. Questo era il messaggio che il cantautore Roberto aveva condiviso sui social qualche anno fa.
La famiglia di Roberto
Arrigo, scomparso all’età di 36 anni, era il secondo dei quattro figli di Roberto, nato dalla relazione con Daria Colombo. Dal suo primo matrimonio con Irene Brozzi, Vecchioni ha avuto la primogenita Francesca, mentre il terzo figlio, Edoardo, è affetto da sclerosi multipla, tema affrontato anche nel libro “Sclero – Il gioco degli imperatori“.
Chi era Arrigo Vecchioni?
Arrigo Vecchioni, classe 1986, ha lasciato un vuoto incolmabile nella sua famiglia e in chi lo conosceva. La causa della morte non è stata resa pubblica, ma si sapeva che lottava da lungo tempo contro una malattia grave. Recentemente, Roberto ha rivelato che suo figlio era afflitto da disturbo bipolare. In un’intervista al Corriere della Sera, Vecchioni ha dipinto Arrigo come una persona di straordinaria sensibilità e talento, ma tormentata da fragilità personali e dal peso del confronto con il successo paterno.
Per il cantautore, la perdita rappresenta un momento di rottura tra due epoche della sua vita. Ha descritto questa esperienza come una lezione imparata attraverso il dolore, rifacendosi agli insegnamenti di Eschilo. Nonostante la devastazione vissuta dalla sua famiglia, soprattutto dalla moglie Daria, Vecchioni mantiene saldo il legame spirituale con il figlio, sentendo la sua presenza in ogni momento della quotidianità .
Una musica per i suoi figli
La figura paterna di Vecchioni è sempre stata centrale anche nella sua produzione artistica. L’artista ha dedicato molti brani ai suoi figli:
- Canzone per i figli;
- Canzone da lontano;
- Figlio figlio figlio;
- Un lungo addio;
- Le rose blu.
In più occasioni, Vecchioni ha sottolineato quanto i figli siano fondamentali nella sua esistenza, definendo una vita senza di loro come un deserto. Parlando del rapporto con i figli e del loro speciale legame familiare, Vecchioni ha ricordato come nella loro casa si sia creato uno spazio di gioia e sogno condivisi, ma anche di stretto contatto con la realtà grazie al contributo imprescindibile della moglie.
Ha descritto i suoi figli come profondamente affiatati, capaci di ridere l’uno dell’altro e di affrontare insieme le difficoltà della vita. Nel corso della sua carriera, Vecchioni non ha mai smesso di sostenere cause legate alla disabilità . Significativo il suo contributo alla campagna “Una mela per la vita” promossa dall’AISM o la partecipazione a eventi come Giochi Senza Barriere a Napoli, impegnandosi attivamente per i diritti dei giovani con disabilità .
Questa testimonianza di un padre che si confronta con la bellezza e le tragedie della vita ci ricorda l’importanza della sensibilità e dell’amore familiare anche nei momenti più bui. Nonostante la perdita, lo spirito di Arrigo vive ancora attraverso le parole e i gesti di chi gli voleva bene.

Tedesco Giorgia, classe ’95.
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