La notizia è arrivata come un colpo improvviso, di quelli che lasciano un silenzio pesante negli uffici e nei corridoi.
Angelo Tagliente, 35 anni, tecnico della prevenzione della ASL Brindisi, è scomparso all’improvviso, lasciando colleghi e amici increduli.
Non era soltanto un professionista preparato: era una presenza gentile, uno di quei volti che riescono a tenere insieme un reparto con una parola di incoraggiamento e un sorriso discreto.
Il suo nome, nelle ultime ore, è diventato simbolo di un dolore collettivo.
Origini e percorso personale
Angelo era originario di Locorotondo, un luogo che chi lo conosceva descrive come parte profonda della sua identità.
Non era uno che amava i riflettori: teneva la sua vita privata lontana dal clamore, preferendo parlare poco di sé e molto del suo lavoro.
Chi gli è stato vicino racconta un ragazzo solido, affidabile, con quella calma naturale che permette di affrontare anche le giornate più complesse.
Il lavoro alla ASL Brindisi
Da tempo lavorava come tecnico della prevenzione negli ambienti di lavoro e nella tutela ambientale, un ruolo spesso poco visibile al pubblico, ma fondamentale nelle strutture sanitarie.
È una professione che richiede attenzione, formazione costante e la capacità di unire competenze tecniche e sensibilità umana.
Angelo era stimato proprio per questo: precisione, disponibilità e un modo di fare rispettoso con tutti.
I colleghi lo ricordano come una presenza positiva, sempre disposto a dare una mano anche fuori turno, sempre pronto a sdrammatizzare una situazione tesa con una battuta leggera.
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La scomparsa improvvisa e il dolore della comunità
La sua morte improvvisa ha colpito profondamente la ASL Brindisi e l’intera comunità professionale.
Associazioni del settore, tra cui l’UNPISI, hanno espresso cordoglio sottolineando quanto fosse apprezzato per umanità, professionalità e altruismo.
Molti colleghi hanno scelto parole semplici ma pesanti:
“Una perdita che lascia un vuoto enorme”.
“Un professionista raro, una persona per bene”.
Sono frasi che raccontano più di qualsiasi curriculum.
Un ricordo che resta
Nonostante la giovane età, Angelo aveva già lasciato un segno chiaro nel suo ambiente: quello di chi lavora senza chiedere applausi, di chi sa costruire rapporti di fiducia e di rispetto.
Il dolore di chi l’ha conosciuto non è solo per la sua assenza, ma per tutto ciò che avrebbe potuto ancora dare.
E in questo, forse, c’è la parte più difficile da accettare: la sensazione di un percorso interrotto troppo in fretta.
Com’è giusto ricordarlo
Chi lo ha salutato in questi giorni lo descrive allo stesso modo:
un ragazzo perbene, un collega prezioso, un professionista che aveva ancora tanto davanti.
Una persona capace di alleggerire una mattina complicata con una battuta o una piccola attenzione.
E forse è così che resterà nella memoria di chi lo ha conosciuto: non attraverso i titoli o le formalità, ma attraverso la sua naturalezza, il suo modo semplice di esserci.
FAQ su Angelo Tagliente
Quanti anni aveva Angelo Tagliente?
Aveva 35 anni.
Di dove era?
Era originario di Locorotondo.
Che lavoro svolgeva?
Era tecnico della prevenzione presso la ASL Brindisi, occupandosi di sicurezza sul lavoro e tutela ambientale.
Ci sono comunicazioni ufficiali sulle cause della morte?
Non risultano note pubbliche dettagliate.
Perché la sua scomparsa ha colpito così tanto?
Perché era molto apprezzato come persona oltre che come professionista: disponibile, affidabile e stimato da tutti.
“Head Staff”, giornalista pubblicista laureata in letteratura, amo scrivere e apprendere costantemente cose nuove. Trovo che il mestiere del giornalista sia uno dei più affascinanti che esistano. Ti consente di apprendere, di conoscere il mondo, farti conoscere e di entrare in simbiosi con il lettore






