Ci lascia Simone Miglierini, travolto in bici mentre andava al lavoro a Cuveglio

Simone Miglierini, non ce l’ha fatta. L’uomo, di cinquantun anni è stato investito questo lunedì da un’auto, proprio mentre si recava al lavoro in bicicletta.

Cos’è successo a Simone Miglierini?

L’incidente è avvenuto poco prima dell’alba, intorno alle 5 del mattino. La collusione è avvenuta lungo la Statale 394 a Cuveglio, in Valcuvia. Residente nella zona, Simone stava percorrendo il tragitto verso l’azienda tessile Mascioni di Cuvio. Azienda dove lavorava. Poi, all’improvviso, è stato travolto. Immediatamente soccorso in condizioni critiche, era stato trasferito d’urgenza all’ospedale di Varese. Poi venne ricoverato in terapia intensiva. Fin da subito le sue condizioni erano apparse gravissime, e nella giornata odierna è arrivata la tragica notizia della sua scomparsa.

Le indagini sull’incidente e i rilievi stradali

Le forze dell’ordine stanno ancora conducendo tutti gli accertamenti essenziali per definire la dinamica dell’incidente. Secondo le prime ipotesi, Miglierini sarebbe stato colpito in un tratto poco illuminato della strada. Al momento non ci sono informazioni dettagliate sulle condizioni dell’automobilista coinvolto. O comunque sulle eventuali responsabilità.

Uno shock per la comunità di Cuveglio

La morte di Simone Miglierini ha profondamente colpito la comunità locale. Ma anche il personale dell’azienda Mascioni, dove era molto stimato. Ricordato soprattutto come un uomo riservato, diligente e sempre puntuale. Ogni giorno affrontava quel tragitto in bicicletta per recarsi al lavoro. Si può morire andando al lavoro? Credo di no. Quel che è certo è che il suo ricordo resterà vivo nel cuore di chi lo conosceva.

Giorgia Tedesco

Tedesco Giorgia, classe ’95.
Quello che contraddistingue il mio lavoro è l’idea di cos’è che si cela dietro una notizia: un’informazione.
Ma le informazioni non sono tutte uguali. Se ti arriva un’informazione e da essa non piangi, non ridi, non respiri, non ti disperi o non gioisci, essa non ti serve a nulla.
Perché l’informazione è la libertà di un popolo. Ed é nelle nostre emozioni che si avverte la vera essenza della libertà.

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