E’ stata proprio Daniela Casulli a diffondere la notizia. Sui social si mostra in posa sorridente vicino alla sentenza secondo grado. “Assolta perché il fatto non costituisce reato“.
La prima condanna di Daniela Casulli
Circa un anno e mezzo fa, Daniela Casulli, la maestra quarantottenne, era stata condannata dal Tribunale di Bari. La donna è stata condannata a 7 anni e 3 mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 75mila euro. Le accuse riguardavano presunti adescamenti di minorenni sui social. E proprio con questi si sarebbero verificati rapporti sessuali in un bed and breakfast nel centro di Bari. Accompagnati palesemente da riprese video. Adesso, la Corte d’Appello ha ribaltato quella sentenza. Assolvendola con formula piena. “Siamo soddisfatti – ha dichiarato l’avvocato difensore David Terracina – viene restituita dignità a questa donna e viene riconosciuta la corretta interpretazione di un fatto che non costituisce reato, essendo nei limiti della legge”.
Le vittime erano consenzienti
L’avvocato ha precisato che gli incontri ci sono stati, ma i ragazzi coinvolti erano tutti consenzienti e maggiori di 14 anni; inoltre, i video girati non erano stati diffusi dalla donna ma dagli stessi giovani. L’indagine era stata avviata in seguito alle denunce presentate ai carabinieri dai genitori delle presunte vittime, che non erano studentesse della maestra. Da lì erano partite le azioni investigative, fino agli arresti domiciliari della donna nel dicembre 2021. All’epoca dei fatti, lavorava come insegnante in una scuola del nord Italia, ma fu sospesa dall’incarico e successivamente licenziata. Le accuse comprendevano due presunti casi di produzione di materiale pedopornografico e un episodio di corruzione di minorenni.
Il commento dell’imputata
Sui social, Daniela ha commentato la sentenza con queste parole: “Con questa assoluzione piena, la Corte d’Appello ha ristabilito il valore della giustizia e della legalità . Si prendono le distanze dalle criticità emerse nel corso del processo precedente. È una decisione che ribadisce come a Bari la Giustizia sia concreta e che i principi di Costituzione e Giusto Processo rappresentino garanzie reali per ogni cittadino”. Il Tribunale aveva inizialmente disposto misure particolarmente restrittive nei suoi confronti, tra cui l’interdizione dai pubblici uffici e dagli incarichi nelle scuole frequentate da minori, oltre al divieto di avvicinarsi a luoghi frequentati dai più giovani.

Tedesco Giorgia, classe ’95.
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