E’ morto Franco Angioni. L’uomo che Guidò la prima missione italiana all’estero dopo la Seconda Guerra Mondiale, portando in Libano il “modello italiano”.
La vita del Generale Franco Angioni
Angioni scrisse un capitolo importante nella storia del Paese. E lo fece già quando assunse il comando di Italcon, il contingente italiano della forza multinazionale schierata in Libano. Proprio durante il conflitto che devastava la regione. La missione, inizialmente promossa sotto l’egida dell’Onu, cambiò natura improvvisamente. E lo fece a seguito del veto imposto dall’Unione Sovietica. Si trasformò in un impegno prevalentemente nazionale. Accanto a Francia e Stati Uniti, l’Italia seppe caratterizzare la propria presenza. E lo fece con un approccio innovativo. Lo stesso che servì da modello per le successive operazioni internazionali italiane.
Dopo l’esperienza in Libano che lo rese immortale
In Libano, il generale Angioni incoraggiò i suoi uomini a entrare in contatto con la cultura locale. Distribuì libri e favorendo una comprensione più profonda delle motivazioni di tutte le parti in conflitto. Grazie a questo approccio umano e strategico, l’Italia riuscì a ritagliarsi il ruolo di forza di interposizione equilibrata. Riuscì a mantenere ottimi rapporti con la popolazione. E anche con i vari schieramenti coinvolti. Tra le iniziative più significative, ci fu anche la costruzione di ospedali sul territorio.
Al termine della missione, nel 1984, Franco Angioni era già una figura molto popolare in Libano. Entrò poi in politica come indipendente con i Democratici di Sinistra e fu eletto alla Camera dei Deputati. Qui rimase fino ai primi anni duemila come segretario della Commissione Difesa.
Il ricordo dell’ex ministro
Tra coloro che lo ricordano figura Valdo Spini, ex ministro, che sottolinea: “Ho avuto l’opportunità di collaborare con lui quando ero presidente della Commissione Difesa. In quella veste, e anche come presidente della direzione dei Democratici di Sinistra, raccomandai personalmente la sua candidatura come indipendente nelle liste del partito. Ha portato avanti quel ruolo con grande onore”. Spini ha poi aggiunto: “È stato non solo un eccellente militare, ma anche una persona di straordinaria umanità ”. Celebre è l’immagine che lo ritrae accanto al presidente Sandro Pertini durante una visita al contingente italiano in Libano.
Franco Angioni, sia come militare sia come politico, costruì un importante ponte tra le forze armate e le istituzioni italiane, favorendo una maggiore comprensione reciproca tra due mondi spesso distanti. Alla sua famiglia e all’associazione dei Paracadutisti va il mio più profondo cordoglio.
La moglie del Generale Franco Angioni: Angela
In tutte queste grandi imprese però, c’è sempre stata una e una sola donna ad attenderlo. Era lei: Angela. La donna che alla fine di ogni missione era a casa ad attenderlo, la sola che poteva permettersi di ammirare il mito nelle mura domestiche.
Di lei non si hanno informazioni, neppure una. Non sappiamo il suo cognome, la sua data di nascita o la sua professione. Forse sappiamo semplicemente quanto basta. Perché per stare accanto ad un uomo simile, devi essere altrettanto straordinaria anche tu.

Tedesco Giorgia, classe ’95.
Quello che contraddistingue il mio lavoro è l’idea di cos’è che si cela dietro una notizia: un’informazione.
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