Morta Nashville: ci lascia a ventitré anni la giovane attrice Isabelle Tate

Giorgia Tedesco

Isabelle Tate è morta a Nashville. La giovane attrice è morta a causa di una rara malattia. Scopriamo insieme qualcosa in più su di lei.

Cos’è successo a Isabelle Tate di Nashville?

Il 19 ottobre scorso, Isabelle Tate, giovane attrice di 23 anni nota per il suo ruolo nella serie 9-1-1: Nashville, è venuta a mancare a causa di una forma rara di CMT. Isabelle aveva da poco conseguito la laurea presso la Middle Tennessee State University e ottenuto il suo primo importante incarico nel mondo della recitazione grazie alla produzione della ABC. In una comunicazione su Instagram, l’agenzia che la rappresentava, The McCray Agency, ha riferito che Isabelle si è spenta serenamente e ha chiesto rispetto per il dolore della famiglia in questo momento tragico e inatteso.

Un episodio analogo nel mondo dello spettacolo

La stessa malattia aveva colpito anche Alan Jackson, celebre icona della musica country, costringendolo a ritirarsi dalle scene nel 2021. Nel pilot di 9-1-1: Nashville, Isabelle aveva interpretato Julie, una giovane donna in sedia a rotelle che, durante uno spettacolo di striptease, attirava l’attenzione del personaggio Hunter McVey nei panni di Blue. Questo ruolo segnava un promettente inizio per la carriera della Tate, interrotta troppo presto, lasciando sgomento chi l’aveva conosciuta e amata.

Si tratta di due perdite importanti e drammatiche, perdite che con difficoltà si accettano; anche se sembra diventare sempre più frequente leggere simili notizie, questo non significa che esse rappresentino o debbano rappresentare la normalità. A vent’anni devi solo inghiottirti il mondo, vivere e sognare; non spegnerti così.

Cos’è la CMT?

La malattia di Charcot-Marie-Tooth (CMT) è una rara patologia multisistemica. Questa, colpisce diversi organi e genera sintomi progressivi e permanenti. Tra essi ci sono per esempio la debolezza muscolare, l’atrofia degli arti, la perdita di sensibilità e una serie di altre complicazioni. Questi disturbi possono tradursi in difficoltà motorie. Difficoltà che compromettono l’equilibrio, la deambulazione, l’uso delle mani e molte attività quotidiane.