Questa mattina è venuto a mancare Matteo Ducceschi, 17 anni, all’ospedale di Careggi.
Un’altra vittima della strada giovanissima
E’ quasi impossibile addentrarsi emotivamente in determinate dinamiche, a volte, richiede uno sforzo mentale decisamente eccessivo. Questa è probabilmente una di quelle dinamiche in cui nessuno di noi vorrebbe mai addentrarsi. Matteo Ducceschi è l’ennesima vittima giovanissima quest’anno, l’ennesimo ragazzo strappato alla sua famiglia, ai suoi cari e ai suoi amici. Una morte che non lascia spazio a parole, ma che inghiotte tutto ciò che c’è attorno a sé. Una morte che porta con sé un dolore che non è possibile descrivere, spiegare e comprendere; un dolore che consuma e che vivrà in eterno fra le case di Pistoia e nelle vite di tutti coloro che lo hanno conosciuto. E amato.
Cos’è successo a Matteo Ducceschi?
Il ragazzo è morto dopo essere rimasto gravemente e tragicamente ferito in un incidente stradale. L’impatto è avvenuto in via Dalmazia, poco dopo le 19.30. Proprio nei pressi dell’ingresso pedonale del Parco Puccini. Matteo, coinvolto in uno scontro con un’auto, è stato sbalzato a terra riportando gravi lesioni. Tra cui un forte trauma cranico.
La corsa in ospedale
Nonostante sia stato trasportato d’urgenza in codice rosso all’Ospedale San Jacopo, il giovane ha avuto un arresto cardiaco. Le sue condizioni sono sfortunatamente apparse subito critiche. Poi, in serata è stato trasferito al CTO di Careggi. Dove purtroppo è deceduto questa mattina.
L’intera comunità si stringe in queste ore ai genitori di Matteo. Un ragazzo descritto come speciale, disponibile, sorridente e affettuoso. Un giovane che sicuramente, con la sua perdita, lascia un profondo vuoto nella società pistoiese.

Tedesco Giorgia, classe ’95.
Quello che contraddistingue il mio lavoro è l’idea di cos’è che si cela dietro una notizia: un’informazione.
Ma le informazioni non sono tutte uguali. Se ti arriva un’informazione e da essa non piangi, non ridi, non respiri, non ti disperi o non gioisci, essa non ti serve a nulla.
Perché l’informazione è la libertà di un popolo. Ed é nelle nostre emozioni che si avverte la vera essenza della libertà .
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