C’è una donna che ha attraversato in silenzio uno dei drammi più profondi della cronaca italiana. Il suo nome era Rita Calore. Madre, moglie, pilastro di una famiglia che ha visto la sua vita cambiare all’improvviso, quando una tragedia ha travolto tutto.
Se ne è andata nel 2022, dopo aver resistito a lungo. E oggi, con la scomparsa anche del marito Giovanni Cucchi, il cerchio si chiude. Restano il ricordo e l’esempio di chi ha saputo lottare senza mai perdere la propria dignità .
Una madre comune, fino a quel giorno
Prima di tutto, Rita era una madre come tante. Una donna normale, una casa a Roma, due figli, una vita semplice fatta di piccole cose.
Nessuno immagina mai di finire sulle prime pagine. Lei meno di chiunque altro.
Poi, nel 2009, arriva il buio: il figlio Stefano viene arrestato e pochi giorni dopo muore in ospedale. Da quel momento, niente sarĂ piĂą come prima.
Quella ferita diventa una compagnia costante, che toglie il sonno e cancella la spensieratezza.
Il dolore che diventa battaglia
Rita non cerca vendetta, ma una sola cosa: la veritĂ .
Accanto al marito Giovanni e alla figlia Ilaria, si ritrova improvvisamente sotto i riflettori, con il peso insopportabile di dover spiegare la sua storia a chi spesso non vuole ascoltare.
Partecipa ai processi, sopporta le telecamere, sente sulla pelle la fatica di chi deve difendere il ricordo di un figlio giĂ giudicato da tutti.
Molte volte, le sue parole arrivano più forti proprio perché non gridate.
Il ruolo nella famiglia Cucchi
Dietro la battaglia per Stefano c’è sempre stata una madre presente ma discreta.
Mentre Ilaria diventava la voce pubblica della vicenda, Rita e Giovanni tenevano uniti i pezzi della famiglia con pazienza e amore.
Chi li conosceva parla di uno sguardo d’intesa, di un modo di capirsi anche senza parlare.
Quando Rita è morta, la famiglia ha perso un punto fermo. Anche Giovanni, raccontano gli amici, ha vissuto la sua assenza come un peso insopportabile.
Un esempio per chi resta solo
Non era abituata ai microfoni, Rita.
Eppure, quando parlava, bastava poco per capire quanto fosse profonda la sua sofferenza.
Più volte ha raccontato cosa significa sopravvivere alla perdita di un figlio e dover ancora spiegare al mondo che lo si è amato davvero.
“Il dolore non passa mai,” aveva confidato una volta. “Ma almeno posso lottare perché la storia di Stefano non venga dimenticata.”
Col tempo, altre famiglie si sono riconosciute nelle sue parole.
Rita è diventata, senza volerlo, un punto di riferimento per chi affronta ingiustizie simili e cerca conforto lontano dai riflettori.
Addio a Giovanni, fine di una generazione
Oggi, la notizia della morte di Giovanni Cucchi chiude un’altra pagina.
Lui e Rita sono stati una coppia solida, sempre l’uno accanto all’altra, anche nelle tempeste.
Negli ultimi anni, senza di lei, Giovanni sembrava piĂą fragile.
Con la loro scomparsa, la famiglia Cucchi ha perso entrambi i pilastri in poco tempo.
Resta la figlia Ilaria, che continua a portare avanti quella battaglia iniziata tanti anni fa, quando nessuno voleva ascoltare.
In fondo, il coraggio di Rita era quello della quotidianitĂ : attendere, non arrendersi, restare accanto ai suoi cari anche quando tutto sembrava perduto.
Una forza che non fa rumore, ma che lascia tracce profonde in chi l’ha incontrata.
FAQ – Domande su Rita Calore
Chi era Rita Calore?
Era la madre di Stefano e Ilaria Cucchi, moglie di Giovanni, e figura centrale nella battaglia per la veritĂ dopo la morte del figlio.
Quando è venuta a mancare?
Rita è morta nell’agosto 2022, dopo una lunga malattia.
Che ruolo ha avuto nella storia della famiglia Cucchi?
Ha sempre sostenuto la ricerca della veritĂ sulla morte di Stefano, restando accanto alla famiglia in ogni momento.
Chi c’è oggi della famiglia Cucchi?
Dopo la scomparsa di Rita e Giovanni, resta Ilaria, impegnata ancora oggi per la giustizia.
Come viene ricordata?
Per la sua forza tranquilla, la dignitĂ con cui ha vissuto il dolore, e la capacitĂ di restare madre e moglie anche nella tempesta.
“Head Staff”, giornalista pubblicista laureata in letteratura, amo scrivere e apprendere costantemente cose nuove. Trovo che il mestiere del giornalista sia uno dei più affascinanti che esistano. Ti consente di apprendere, di conoscere il mondo, farti conoscere e di entrare in simbiosi con il lettore






