Maurizio era davvero molto conosciuto. Sia come fotografo che come critico. E’ stato trovato privo di vita nel suo studio a Milano. Precisamente in via Zuretti, vicino alla Stazione Centrale. A scoprire il corpo è stato suo figlio. Filippo, di quarantaquattro anni, si è recato da lui dopo che ha provato svariati tentativi per contattarlo telefonicamente senza successo.
La scoperta del corpo di Maurizio Rebuzzini
Una volta arrivato, Filippo ha trovato la porta dello studio aperta. Ha provato a rianimare il padre con un massaggio cardiaco. Verrà poi aiutato anche da un vicino. Nonostante ciò, all’arrivo dei soccorsi, non c’era più nulla da fare. Il trasporto tempestivo in ospedale è avvenuto, ma il settantaquattrenne, è purtroppo deceduto poco dopo.
Sul corpo sono stati rilevati alcuni segni sospetti, che potrebbero suggerire uno strangolamento. Eventualità che apre la strada all’ipotesi di un omicidio. Filippo ha escluso che qualcuno potesse volere del male a suo padre e ha spiegato che entrambi lavoravano insieme.
L’ipotesi dell’omicidio di Maurizio Rebuzzini
Eppure, gli investigatori hanno preso in esame una lite violenta tra i due avvenuta nel 2019, sebbene il diverbio non abbia avuto ripercussioni legali. “Nel suo studio era tutto in ordine. Il telefono era sulla scrivania e non mancava nulla”, ha dichiarato Filippo, ribadendo la difficoltà di immaginare che qualcuno potesse avere intenzioni malvagie nei confronti del padre.
L’uomo ha descritto Maurizio come una persona buona e stimata, molto legata alla fotografia, esercitando il mestiere con grande etica e professionalità. Lo studio di Maurizio Rebuzzini era un vero e proprio mondo dedicato alla fotografia: al piano terra dell’edificio conservava migliaia di libri, riviste e macchine fotografiche. Gli avventori del bar che frequentava raccontano di lui come un uomo piacevole ed estremamente colto, sempre affabile durante le conversazioni e riconoscibile per il suo sigaro.
Le indagini sulla morte di Maurizio Rebuzzini proseguono
Le indagini sono tuttora in corso. Gli inquirenti hanno ascoltato anche l’ex moglie del fotografo e stanno analizzando le immagini delle telecamere presenti nella zona del palazzo, dove sono in corso dei lavori.
Alcuni residenti avrebbero riportato grida sentite mercoledì, ma queste sembrano essere collegate ad un episodio distinto. Nonostante i riscontri preliminari sul cadavere puntino verso l’ipotesi di omicidio, molti dettagli rimangono avvolti nel mistero e necessitano ulteriori chiarimenti.

Tedesco Giorgia, classe ’95.
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