La scomparsa di Robert Redford ha lasciato un segno profondo sia a Hollywood che nel cuore del pubblico internazionale. L’attore e regista è stato davvero un’icona intramontabile del cinema.
Il patrimonio di Robert Redford
Oltre alla sua leggendaria figura, restano i numeri impressionanti legati al suo nome. Il patrimonio di Redford, stimato attorno ai 200 milioni di dollari, comprende compensi da capogiro, diritti sui suoi film e una straordinaria collezione di proprietà immobiliari.
È naturale domandarsi ora a chi sarà destinata questa imponente eredità. La fortuna costruita da Redford non derivava solo dai suoi guadagni come attore e regista, ma anche da investimenti immobiliari astuti che disegnano un autentico ritratto del West americano.
Le proprietà di Robert Redford
Tra le sue proprietà spiccano senza ombra di dubbio diverse abitazioni a Sundance, una villa A Tiburon, nella Baia di San Francisco e il rifugio nella Napa Valley. Oltre agli immobili, l’eredità di Redford comprende diritti cinematografici legati a pellicole iconiche e produzioni che continuano a raggiungere nuove generazioni sulle piattaforme streaming e in televisione.
A questo si aggiunge l’inestimabile valore artistico del Sundance Film Festival, un tempio per i giovani cineasti che lui stesso ha creato, cementando la sua eredità artistica. Nonostante la facciata da grande star, Redford era un uomo profondamente riservato e circondato dagli affetti.
I principali eredi di Robert Redford
Si è sposato due volte: con Lola, madre dei suoi quattro figli e con l’artista tedesca Sibylle, sua compagna fino all’ultimo respiro. È lei la principale erede probabile di gran parte del patrimonio, insieme ai figli e ai nipoti che ora custodiranno la sua memoria.
La distribuzione della sua eredità non si limita però ai beni materiali; abbraccia anche il suo straordinario impegno per la cultura e l’ambiente. Tra terreni protetti da accordi ecologici vincolanti e il festival cinematografico che ha plasmato generazioni di giovani registi, il nome Robert rimane decisamente legato alla difesa della natura e alla promozione del talento creativo.

Tedesco Giorgia, classe ’95.
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