Chi è Diana Bandini Rogliani, la ex moglie di Totò? Causa morte, oggi, età

Giorgia Tedesco

Totò, già sulla trentina, incontrò Diana Bandini Rogliani durante una tournée a Firenze nel 1931. Diana era nata a Bengasi il 27 ottobre 1915 da Selica Bandini e Ferdinando Lucchesini. Il cognome Rogliani, aggiunto in seguito, le fu attribuito grazie a Totò, che, dietro una considerevole somma di denaro, organizzò la sua adozione da parte di un conte napoletano caduto in disgrazia, Ernesto Rogliani Serena di San Giorgio.

Biografia di Diana Baldini Rogliani

Diana nacque nel 1915, e portava il cognome della madre poiché figlia di una relazione extraconiugale. Quando era ragazzina visse la sua giovinezza in convento, proprio fino all’incontro con il marito. Morirà ad agosto del duemilasei. Alla bellissima età di novantun anni. La loro conoscenza avvenne per merito di Raniero Di Censo, collega e amico napoletano di Totò, che gli aveva chiesto di riservargli un palco per assistere allo spettacolo Follie d’estate insieme alla moglie Elena e alla cognata Diana, allora quindicenne.

Siccome Diana viveva in collegio e non aveva mai indossato un abito da sera, ricevette in prestito dalla sorella Elena un elegante vestito che quest’ultima indossava da giovane. Elena completò l’abbigliamento con borsetta e scarpe di raso e comprò anche per Diana il suo primo paio di calze velate con giarrettiera, raccomandandole di non dire nulla alla madre, che la considerava ancora una bambina.

L’inizio della storia d’amore con Diana Baldini Rogliani

Arrivati al teatro, Totò attendeva davanti al botteghino. Quando Raniero gli presentò la giovane Diana, Totò fu incantato e dichiarò subito che quella sera avrebbe recitato solo per lei. Avvicinandosi poi a Raniero, gli sussurrò che la cognata era talmente bella da volerla sposare immediatamente. Raniero cercò di fermarlo. Diana era solo una ragazzina e doveva tornare in collegio. Tuttavia, Totò insistette affinché Diana restasse in città qualche altro giorno. Così li invitò a cena dopo la performance.

L’amico accettò e quella sera cenarono in uno dei migliori ristoranti della città. Nei giorni successivi Totò organizzò nuovi incontri con Diana e Elena, offrendo fiori alla prima e una rosa rossa alla seconda. Tuttavia, Diana era sempre accompagnata dalla sorella. Quando arrivò il momento per Diana di tornare al collegio, Totò iniziò a scriverle ogni giorno. La lontananza lo faceva soffrire; ogni sera, tornato stanco dal teatro, si sentiva solo e triste. Fu Raniero a consigliargli di chiedere la mano di Diana alla madre Selica, ma quest’ultima rifiutò categoricamente, disprezzando Totò e ferendolo profondamente. Nonostante ciò, Totò era determinato a sposare la giovane. Continuando a scrivere a Diana, un giorno le propose di fuggire dal collegio e raggiungerlo alla stazione di Roma. Diana accettò: preparò la sua valigia e prese il treno da Firenze per incontrarlo.

La nascita della figlia di Diana Bandini Rogliani e l’annullamento del matrimonio con Totò

A Roma, Totò la condusse in albergo e iniziò così la loro convivenza. Poi, nacque la loro figlia Liliana, chiamata così in memoria della Castagnola. La piccola iniziò presto a viaggiare con i genitori. Già all’età di soli quaranta giorni. Totò e Diana si sposarono due anni dopo, nella chiesa romana di San Lorenzo in Lucina, celebrando un matrimonio intimo con pochi invitati.

Gli impegni lavorativi costringevano Totò a spostarsi continuamente per l’Italia, un fattore che contribuì ai primi litigi della coppia. La loro relazione cominciò a deteriorarsi ulteriormente, principalmente a causa della gelosia possessiva di Totò nei confronti di Diana e del suo comportamento spesso ammirato verso altre ragazze. Soprattutto ballerine. Il loro matrimonio sembrava destinato a finire, ma i due decisero di restare insieme per amore della figlia.

L’annullamento ufficiale del matrimonio arrivò nel ’40. Nonostante ciò, per garantire benessere e stabilità a Liliana, i due promisero di restare insieme fino al suo matrimonio e al raggiungimento della sua indipendenza. Così vissero sotto lo stesso tetto per altri dieci anni. Però, con l’accordo di riconquistare la propria libertà una volta sistemata la figlia.