Chi è Alessio Orsingher, il compagno del conduttore Pierluigi Diaco: età, carriera, figli

Carmelo Giuffre

Chi è Alessio Orsingher

Chi è Alessio Orsingher, giornalista e compagno del conduttore televisivo Pierluigi Diaco. Età e carriera.

C’è tantissima per il ritorno di “BellaMa”, il varietà del pomeriggio di Rai2 condotta da Pierluigi Diaco, che, dopo il grande successo di ascolti ottenuto nelle prime tre stagioni, tornerà adesso in uno spin off serale per raccontare il preziosissimo patrimonio artistico- culturale del nostro paese. 

Evidente che per Pierluigi Diaco questa sia una grande soddisfazione, perché è ormai da diversi anni il conduttore era sulla cresta dell’onda, ma grazie a BellaMa è riuscito a diventare uno dei volti più noti e amati dai telespettatori italiani. Non tutti sanno però che Pierluigi Diaco, è sposato ormai da diversi anni con Alessio Orsingher. Ma chi è è davvero il compagno del conduttore?

Chi è Alessio Orsingher

Alessio Orsingher è nato a Massa il 19 Febbraio del 1986 e ha 39 anni. Lui e Pierluigi Diaco si sono incontrati nel 2015 grazie ad un amico in comune, e non certo uno qualunque.  Fu infatti Maurizio Costanzo a farli conoscere, anche entrambi a quel tempo era già dei giornalisti molto conosciuti negli ambienti televisivi.  

E sembra che tra i due ci sia stato un vero e proprio colpo di fulmine, al punto che da quanto raccontano amici e conoscenti, sono diventati fin da subito inseparabili. 

Il colpo di fulmine con Pierluigi Diaco e il matrimonio a Roma nel 2017

E qualche anno dopo infatti, nel 2017, arriva il matrimonio a Roma, in una cerimonia che venne officiata proprio da Costanzo, l’uomo che li aveva fatti incontrare per la prima volta.  Da quanto sappiamo, da quel momento in poi hanno iniziato a vivere nella Capitale nella zona del Colosseo e hanno anche un un bassotto a fargli compagnia. Diaco inoltre, nelle varie interviste concesse ai giornali in questi anni, non ha mai nascosto il loro desiderio di paternità, anche se riconosce come “non basterebbe solo la legge, serve un processo culturale condiviso. Nella definizione di ‘famiglia queer’ non mi riconosco. La dimensione genitoriale può essere vissuta in tanti modi, anche se come me non si può diventare genitori”.