Quando si sente il cognome De André, la mente vola subito alle ballate poetiche di Fabrizio. Ma se ti dicessimo che la famiglia ha regalato alla musica italiana anche un’altra voce, più discreta ma capace di emozionare? Stiamo parlando di Luvi De André, figlia di Fabrizio e Dori Ghezzi, artista che ha scelto una strada personale, ben lontana dalla tentazione di vivere solo all’ombra di un cognome così importante. Ma chi è Luvi? E che rapporto aveva con il padre?
Da Tempio Pausania a una vita tra musica e riservatezza
Luvi, all’anagrafe Luisa Vittoria De André, nasce il 30 novembre 1977 in Sardegna, a Tempio Pausania. Un’infanzia tutt’altro che ordinaria, vista la famiglia in cui cresce: tra le mura di casa si respira musica, si intrecciano due storie d’amore e di arte, quella di Fabrizio e quella di Dori.
Nonostante tutto, Luvi non è cresciuta davanti ai microfoni. Racconta di aver ascoltato più volentieri le canzoni della madre piuttosto che quelle del padre: un dettaglio che dice molto sul carattere indipendente di questa ragazza.
La musica nel sangue (ma a modo suo)
Il suo primo passo ufficiale nel mondo musicale avviene nel 1996, quando partecipa come corista all’album capolavoro di Fabrizio, Anime Salve. Non era un caso, ma nemmeno un favore di famiglia: Luvi aveva già una voce che sapeva distinguersi, e che nei live del tour Mi innamoravo di tutto (1997-98) venne fuori con forza, fino a cantare da solista il brano “Geordie”.
Dopo la morte del padre, Luvi ha continuato a fare musica, collaborando nel 2001 con il fratellastro Cristiano De André e pubblicando nel 2006 un disco tutto suo: Io non sono innocente. Un titolo che sembra quasi una dichiarazione: niente sconti, niente vie facili. Voleva provare a costruire la sua strada.
Un rapporto col padre tutt’altro che semplice
Ma com’era davvero il rapporto tra Luvi e Fabrizio? Non tutto è stato rose e fiori. In alcune interviste Luvi ha ammesso che, da adolescente, la figura del padre era quasi ingombrante: solo con il tempo, lavorando fianco a fianco, il rapporto è diventato quello tra due adulti. Una vera collaborazione artistica, più che un semplice legame familiare.
Vita privata: tra Sardegna e famiglia
Luvi è sempre stata molto riservata. Non ama apparire nei talk show, né espone la sua vita privata sui social. Ha frequentato il Liceo Artistico, ma non lo ha mai concluso. Nel 2014 è diventata mamma di Demetrio (un omaggio a Demetrio Stratos, leggendario frontman degli Area) avuto con il compagno Robin. Il resto della sua vita resta, volutamente, fuori dai radar.
Una carriera musicale senza etichette
Oggi Luvi continua a cantare, compone e, quando sale sul palco, si sente che non vuole imitare nessuno. La sua musica prende spunto dal folk, dal pop, da una vena cantautorale che però non assomiglia né a Fabrizio né a Cristiano. Una scelta coraggiosa, la sua. Forse poco mediatica, sicuramente autentica.
Qualche curiosità su Luvi De André
- Il soprannome “Luvi” è la contrazione affettuosa di Luisa Vittoria, usato in famiglia sin da bambina.
- Il figlio Demetrio è nato nel 2014.
- Nel suo disco del 2006 ha scelto di mettere in copertina una fotografia d’infanzia, quasi a sottolineare la continuità tra le sue radici e la sua identità artistica.
- Per anni ha vissuto fra la Sardegna e altre città, senza mai rinunciare alla dimensione privata.
Domande frequenti su Luvi De André
Chi è Luvi De André?
Figlia di Fabrizio De André e Dori Ghezzi, è una cantante e autrice con una carriera autonoma.
Quanti anni ha?
È nata il 30 novembre 1977, quindi oggi ha 47 anni.
Ha figli?
Sì, un figlio: Demetrio, nato nel 2014.
Ha mai collaborato con il padre?
Sì, come corista in “Anime Salve” e durante l’ultimo tour di Fabrizio De André.
Che musica fa?
Il suo stile è personale, fra pop, folk e cantautorato.
“Head Staff”, giornalista pubblicista laureata in letteratura, amo scrivere e apprendere costantemente cose nuove. Trovo che il mestiere del giornalista sia uno dei più affascinanti che esistano. Ti consente di apprendere, di conoscere il mondo, farti conoscere e di entrare in simbiosi con il lettore






