Il mondo universitario è in lutto per la morte del docente Andrzej Michele Zygmunt Zuczkowski. Scompare ieri pomeriggio all’etĂ di settantanove anni. Andrzej è stato considerato come una figura di riferimento negli ambienti di psicologia e comunicazione. SI è distinto soprattutto per la breve carriera calcistica in serie A. Quando era ragazzo. I funerali si terranno oggi alle quattro, presso la chiesta di San Pietro.
Il ricordo di McCourt
Il rettore dell’universitĂ ha tenuto a dare pubblicamente le condoglianze alla famiglia del docente. Non perdendo l’occasione per ringraziarlo. Per la sua preparazione, la sua costanza e la straordinaria capacitĂ di insegnare con entusiasmo. Formato intere generazioni di professionisti. L’ereditĂ da lui lasciata continuerĂ a vivere facendo emergere ulteriormente l’intera comunitĂ .
Il ricordo dei colleghi
Bongelli, Riccioni e Canestrari, sono state sue allieve e collaboratrice. Hanno voluto spendere un momento per sottolineare la natura fenomenale del docente. Il modo in cui amava la vita e i piaceri delle piccole cose. Mostrava immenso rispetto verso i suoi maestri e studenti, riservando a quest’ultimi tutta la sua dedizione. Ha speso le sue ultime forza per completare il suo lavoro sulle domande retoriche, che a breve verrĂ pubblicato.
Soprannominato Zuko, si è contraddistinto per la grande energia e l’infinitĂ umanitĂ . Oltre che l’ironia sagace. Viene da tutti ricordato come un uomo poco convenzionale. Un po’ ribelle. Ma estremamente generoso e sensibile. Ha lasciato un grande vuoto in tutti coloro che hanno avuto la gioia di conoscerlo.
La biografia di Andrzej Zuczkowski
Nacque a Macerata nel ’46. Un giorno di luglio. Sua madre era italiana, mentre il padre era polacco. Origini che hanno contribuito al suo interessa per il campo della psicolinguistica. Dopo la laurea in Filosofia, sotto la guida di Galli, decise di iniziare a insegnare proprio nell’UniversitĂ di Macerata. Vi rimase fino a qualche anno fa come professore ordinario, fino al pensionamento.
Ha collaborato con diverse personalitĂ di fama, come Petofi. Le sue ricerche si sono addentrata nei meandri della comunicazione verbale nella quotidianitĂ . Col fine di utilizzarsi per motivi terapeutici. Soprattutto, introdusse nuove prospettive sull’idea di certezza e incertezza, espresse proprio attraverso la lingua.
Nel duemila creò il dottorato di Psicologia della comunicazione e Tecniche dialogiche, cinque anni dopo fondò il Centro di ricerca in psicologia della comunicazione. Diversi sono gli attuali docenti ad aver beneficiato della sua guida e che hanno intenzione di portarne avanti l’ereditĂ .
L’esperienza in serie A
Per diversi anni giocò in serie A. Nelle giovanili. Esordì nel Bari nel ’69. La sua capacitĂ di conciliare gli studi universitari con la carriera calcistica fu sicuramente un chiaro esempio di eccezionalitĂ che all’epoca attirò anche l’attenzione mediatica. Perfino Tortora volle intervistarlo nel suo programma.
Di quel periodo, raccontò che quando smise di giocare, si sentì proprio come un amante tradito. Fu allora che decise di proseguire nell’insegnamento. E anche dopo la pensione, il professore, continuò a operare all’interno dell’accademia, distinguendosi negli ultimi anni per i suoi corsi perfezionamento sportiva.

Tedesco Giorgia, classe ’95.
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