Chi è Don Leonardo Pompei e perché è stato sospeso: la storia del parroco “digitale” di Sermoneta

Serena Comito

Don Leonardo Pompei

C’era un parroco a Sermoneta che da tempo aveva trovato il modo di parlare a moltissimi fedeli anche fuori dalla chiesa. Il suo nome? Don Leonardo Maria Pompei. Classe 1975, abruzzese di origine, sacerdote colto, appassionato di Bibbia e dottrina, negli ultimi anni era diventato un volto noto non solo in parrocchia, ma soprattutto su YouTube e social network, dove teneva dirette, catechesi e prediche molto seguite.

Bastava cercare il suo nome su internet per trovare centinaia di video, riflessioni, perfino sessioni di domande e risposte in tempo reale. Un vero e proprio punto di riferimento per molti, specie per chi cercava risposte sul web più che sui banchi della chiesa.

Ma perché è stato sospeso a divinis?

Ecco la domanda che sta scuotendo la comunità di Sermoneta e non solo: cosa è successo davvero?
Il 4 settembre 2025 il vescovo di Latina, Mariano Crociata, ha firmato un decreto di sospensione a divinis per Don Leonardo. Una decisione durissima, che di fatto lo allontana da ogni funzione di sacerdote: niente messe, niente sacramenti, niente “collare” né abito talare, almeno fino a nuovo ordine.

Il motivo? Non si tratta di questioni dottrinali o di scandali personali, ma di una disobbedienza pubblica e plateale. Pochi giorni prima, il vescovo aveva ordinato a Don Leonardo di sospendere ogni attività pastorale: niente incontri coi fedeli, né dal vivo né sui social. Un precetto penale vero e proprio, scritto e firmato.

Eppure, la sera del 3 settembre, Don Leonardo ha deciso di andare in diretta su YouTube, proprio ignorando l’ordine ricevuto. Non solo: durante la live, ha annunciato di non sentirsi più in comunione col vescovo e di non riconoscersi più nella liturgia ufficiale della Chiesa. Una rottura pubblica, per certi versi clamorosa.

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Un caso che fa discutere (anche online)

Non è curioso come una questione interna alla Chiesa sia diventata subito un caso social? Migliaia di persone hanno seguito la vicenda in diretta, commentando tra sostegno e incredulità. Don Leonardo non è stato solo sospeso: il suo atto di ribellione, in qualche modo, ha acceso un riflettore sul rapporto fra gerarchia e sacerdoti “di frontiera”, quelli che parlano ai giovani e agli esclusi della messa tradizionale.

Il vescovo Crociata, dal canto suo, è stato irremovibile: chi viola le regole, specialmente se avvertito, non può guidare una comunità. Il decreto parla chiaro: Don Pompei non può più esercitare alcuna funzione pubblica, e il nuovo amministratore parrocchiale è già stato nominato.

E ora, cosa succede?

Il caso di Don Leonardo Pompei non è finito qui. La sua situazione è al vaglio anche del Dicastero per la Dottrina della Fede in Vaticano, che dovrà valutare le sue dichiarazioni pubbliche e decidere se prendere provvedimenti ancora più severi.

Ma la domanda resta: è giusto sospendere un prete perché “troppo digitale” e poco incline all’obbedienza?
O il problema è solo la ribellione pubblica?
E tu, da che parte stai: con la disciplina della Chiesa o con chi cerca nuovi modi di parlare alla gente?

FAQ sulla vicenda Don Leonardo Pompei

Chi è Don Leonardo Pompei?
Un sacerdote noto per la sua attività online, parroco di Santa Maria Assunta in Cielo a Sermoneta.

Perché è stato sospeso?
Per aver violato un ordine del vescovo che gli vietava di fare attività con i fedeli, sia dal vivo che online.

Cosa ha fatto di preciso?
Ha organizzato una diretta su YouTube, ignorando il precetto, e ha annunciato pubblicamente la rottura con la gerarchia ecclesiastica.

Cosa rischia ora?
È sospeso da tutte le funzioni sacerdotali. Il Vaticano sta valutando se prendere ulteriori provvedimenti.

Chi guiderà ora la parrocchia?
È stato nominato un amministratore parrocchiale, Don Giovanni Castagnoli.