Il prossimo 14 ottobre, a Udine, è in programma una partita valida per le qualificazioni mondiali. In teoria dovrebbe essere solo una partita di calcio ma, in un contesto di gravi tensioni internazionali, quella tra Italia e Israele rischia di essere soprattutto un terreno di scontro politico, sociale, culturale.
In questo scenario, a intervenire è stato anche il primo cittadino di Udine, Alberto Felice De Toni, che rispondendo a una domanda del giornalista del Messaggero Veneto, ha precisato di non voler fomentare le polemiche, ma che la sua idea è di rinviare per poi recuperare Italia – Israele per eventuali problemi di ordine pubblico.
Perché il sindaco vuole rinviare Italia – Israele
Il sindaco ha poi spiegato il suo ragionamento affermando che Israele non è stato escluso dalle competizioni sportive internazionali, come invece avvenuto con la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina.
Tuttavia, di fronte a quello che il primo cittadino definisce essere “un dramma che non ha eguali negli ultimi ottant’anni, davanti a tanta sofferenza, giocare sarebbe inopportuno”.
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Figc e Uefa faranno giocare il match
Il primo cittadino è tuttavia consapevole che la propria volontà non è decisiva. Lo stadio è gestito dall’Udinese, la decisione di ospitare il match è della Figc, la partita è organizzata dalla Uefa. Dunque, il Comune è solamente “al terzo livello, chiamati a occuparci di ordine pubblico con il coordinamento della Prefettura”.
Chi è Alberto Felice De Toni
Alberto Felice De Toni è il sindaco di Udine. Nato nel 1955 a Curtarolo, in provincia di Padova, è laurea in Ingegneria chimica ed è un docente universitario molto conosciuto. Nel 2006 divenne preside della facoltà di ingegneria dell’Università degli Studi di Udine. Nel 2013 è stato eletto Magnifico Rettore.
Dal 2015 al 2018 è stato Segretario Generale della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane.
Redattore di economia e di attualitĂ , collabora con AlphabetCity dal 2025.






