Polidori è stato una figura centrale all’interno delle emittenze della regione Toscana, ed oggi, all’età di settant’anni, lascia questo mondo, certo di essere stato un sognatore che ha vissuto come desiderava.
Il legame di Polidori con la sua terra e con la conoscenza
Franco nasce a San Miniato e per quarant’anni fa il giornalista del Tirreno, diventando il presidente dei giornalisti agroalimentari. Ha una carriera importante, energica. Mantiene costantemente un filo conduttore fra la sua regione e il resto del Paese. E’ stato anche il presidente del gruppo Fiera del Libro Toscano, un ruolo che ha rivestito con grande passione, volontà e conoscenza.
Capacità che è riuscito a dimostrare anche cimentandosi nell’arte dello scrittore: ha fatto diverse pubblicazioni, fra cui Le mie Radici e 50 El Sombrero – la storia e le emozioni. Quest’ultimo è un libro assai più recente e al suo interno Franco ha condiviso il suo amore per la tradizione e la sua esperienza.
Una visione immensa: per la Toscana e per la Nazione
Polidori ha sempre ironizzato molto sulle sue origini, definendosi simpaticamente pinocchino di nascita e fucecchiese di adozione. Ha condotto una vita destreggiandosi abilmente fra i suoi cari, il lavoro presso le poste, il ruolo di cronista e i suoi adorati studi.
Viene descritto come un buono dinamico, sempre pronto a far domande, tanto curiosi, con gli occhi di un bambino. Un uomo che vedeva orizzonti, dove il resto del mondo vedeva confini. Un sognatore con una visione grandissima del mondo e dei fatti. E’ stato lui il pioniere che ha fatto sbarcare nella regione le prime trasmissioni televisive e radiofoniche.
L’annuncio della scomparsa e gli imminenti funerali
Questo giovedì verranno svolti i suoi funerali nella chiesa della sua casa natia. Un’intera comunità si stringe al dolore e al dispiacere, preparandosi assieme ad amici e parenti per dare l’ultimo saluto al giornalista che ha raccontato in tutto il mondo la Toscana, esaltandola in tutte le sue meraviglie.
La morte è stata annunciata proprio dai familiari. E lo fanno con parole gentili, con garbo e rammarico. Quasi con timidezza. Lo definiscono il loro amato Franco, spiegando che purtroppo non è riuscito a resistere alla malattia che lo aveva colpito, ma che sembra abbia combattuto dal principio, con dignità e riserbo.

Tedesco Giorgia, classe ’95.
Quello che contraddistingue il mio lavoro è l’idea di cos’è che si cela dietro una notizia: un’informazione.
Ma le informazioni non sono tutte uguali. Se ti arriva un’informazione e da essa non piangi, non ridi, non respiri, non ti disperi o non gioisci, essa non ti serve a nulla.
Perché l’informazione è la libertà di un popolo. Ed é nelle nostre emozioni che si avverte la vera essenza della libertà.
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