La giornata di ieri è proprio soleggiata allo Schener, è piena di turisti, c’è un grande traffico. Una giornata ideale di fine estate. Per quasi tutti, però, perché dopo le nove del mattino, si è consumata una nuova tragedia, che lascia sgomento e dispiaciuto l’intero circondario di Belluno. Chi era Renato, il famoso musicista trascinato dal Cismon? Cerchiamo di rendergli omaggio.
Le parole di amici e parenti, di chi lo ha amato
Poche ore passano prima che la tragedia venga divulgata, raggiungendo anche le valli e portando con sé solo profondo dolore e incredulità . Sono tantissimi i colleghi, gli amici e gli allievi che ricordano e parlano dell’amato Pante.
Ne tessono innumerevoli lodi, descrivendone l’entusiasmo genuino e la grande energia musicale. I commenti sono tanti, come sono tanti i rimpianti e i dispiaceri. L’amico Lonardi racconta di come avrebbe voluto suonare un po’ più insieme, mentre Dalla Cort lo implora di suonare ancora più forte, per sentirlo da lassù.
Nei cordogli di alcuni amici si legge anche, in maniera sottile, un forte disagio dell’uomo, sentimenti che ad oggi appaiono più lucidi, quasi chiari: una catastrofe che si poteva evitare? Sembra che l’uomo nelle ultime settimane apparisse giù di morale, spento. Una tristezza che faceva presagire quanto poi sarebbe accaduto?
Il recupero dei soccorsi
I primi ad accorgersi dell’episodio sono stati alcuni passeggeri e diversi visitatori che, trovandosi nel piazzale lì vicino, hanno visto l’intera scena, sentendosi inermi di fronte a quanto accaduto. Sembra che Renato si fosse avvicinato al parapetto per allacciarsi una scarpa, ma è stata questione di pochi secondi: ha perso l’equilibrio, precipitando dal ponte. Sono stati immediatamente allertati gli organi preposti e lanciato l’allarme al centodiciotto.
I vigili del fuoco, di Feltre e Belluno, sono corsi sul posto, insieme ai carabinieri e ai volontari del Suem con l’elicottero. Le ricerche risultano in principio complicate, è stato necessario utilizzare dei gommoni per la perlustrazione del greto e un’autoscala per permettere alle unità cinofile di scendere. E’ stata l’unità dei sommozzatori di Venezia a riesumare il corpo arrivato sotto il viadotto e con l’elicottero dei pompieri è stato riportato a riva.
Le indagini: possibile suicidio
L’operazione di soccorso ha richiesto l’intervento della Veneto Strade, che ha gestito l’alto traffico che è stato necessario dirottare, facendo defluire le auto bloccate. Molte sono le persone giunte sul luogo dell’incidente, incuriosite dagli interventi dei soccorritori. Anche il primo cittadino Maccagnan si è recato sul posto, insieme all’amministrazione locale.
I rilievi puntano a capire come sia avvenuta la caduta, e da una prima ipotesi si suppone che possa anche trattarsi di un gesto volontario, anche se la dinamica resta da verificare completamente. La vittima non è stato semplicemente un grande bandista, ma anche un riferimento sociale e culturale per il mondo della musica locale.
Renato non era solo un apprezzato musicista, ma anche un punto di riferimento per allievi e colleghi. Pante ha condiviso la sua passione con tantissimi alunni, destreggiandosi fra Feltre e Cortina. Direttore di bande, promotore di eventi e portatore di musica nella piazze e nei teatri, porta con sé dedizione e amore per un mestiere senza tempo, nella speranza di lasciare a questo mondo un’eredità che non si perda.

Tedesco Giorgia, classe ’95.
Quello che contraddistingue il mio lavoro è l’idea di cos’è che si cela dietro una notizia: un’informazione.
Ma le informazioni non sono tutte uguali. Se ti arriva un’informazione e da essa non piangi, non ridi, non respiri, non ti disperi o non gioisci, essa non ti serve a nulla.
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