Lo sapevi che il gol scudetto del Napoli di Maradona porta la sua firma? No, non stiamo parlando di una vecchia gloria argentina, ma di Marco Baroni, il nuovo allenatore del Torino. Un nome che, se sei appassionato di calcio italiano, sicuramente hai già sentito nominare tra campo e panchine di mezza Serie A.
Dalla Fiorentina al Toro: una carriera a tutta fascia
Firenze, settembre 1963. Nasce Marco Baroni, uno che fin da ragazzo sapeva come farsi rispettare sui campi toscani. Da difensore a… difensore. È con la maglia viola che esordisce in Serie A, ma la sua vera consacrazione arriva qualche anno più tardi, quando entra nella storia del Napoli segnando il gol che vale uno scudetto. Te lo ricordi? Stagione ‘89/90: era lui, Baroni, a chiudere la partita decisiva contro la Lazio. Chi l’avrebbe detto che, trent’anni dopo, avrebbe allenato il Toro?
Dopo Napoli, un giro d’Italia lungo una carriera: Udinese, Roma, Lecce, Bologna, Verona e poi, a fine carriera, una serie di squadre di provincia. Sempre in campo, sempre con la fascia ben stretta sul braccio e una fame di calcio che non ha mai perso.
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Allenatore di battaglie: promozioni e salvezze (quasi) impossibili
Appesi gli scarpini al chiodo, Baroni passa subito dalla parte di chi dà ordini, non più di chi li esegue. Prima esperienze “di cuore” tra C e B, poi la fama da specialista nelle promozioni. Benevento, 2017: Baroni è l’uomo della storica promozione in Serie A. Da lì, tante panchine e altre salvezze da brividi.
Chi lo conosce dice che nelle sue squadre si vede la grinta del Baroni calciatore: gruppo, organizzazione, ma anche quel pizzico di coraggio che fa la differenza quando la partita si mette male.
E ora, dopo Lecce e Lazio, il salto sulla panchina granata. A giugno 2025 firma un biennale col Toro, portando a casa uno stipendio di circa 1,2 milioni di euro a stagione. Una cifra importante, ma non da top della Serie A — che sia la volta buona per la svolta sotto la Mole?
Vita privata: la famiglia Baroni e il calcio che scorre nelle vene
Dietro ogni uomo di campo, c’è sempre una storia di affetti veri. Marco Baroni è sposato con Patrizia, la compagna che ha scelto quando erano ancora adolescenti. Si sono conosciuti a quattordici anni, mai lasciati: una rarità anche fuori dal calcio. Insieme hanno tre figli, tra cui Riccardo Baroni, che ha seguito le orme del padre diventando calciatore. Insomma, a casa Baroni il pallone non manca mai.
Stipendio: quanto guadagna Marco Baroni al Torino?
Si parla di un contratto biennale da 1,2 milioni di euro netti a stagione, a cui potrebbero aggiungersi bonus in caso di qualificazione europea. Non male, ma Baroni non è uno che guarda solo al portafoglio: la vera sfida, lo sa chi lo ha visto in campo, è lasciare il segno in una piazza affamata di sogni come Torino.
Baroni, il Toro e il futuro: scommessa o certezza?
C’è una domanda che gira tra i tifosi: riuscirà Baroni a riportare entusiasmo sotto la Mole? Di sicuro, uno che ha scritto la storia del Napoli di Maradona e ha fatto volare squadre considerate “piccole” non parte per fare da comparsa. Le prime interviste raccontano di un tecnico carismatico, concreto, poco incline alle frasi fatte. “Sono qui per costruire, non per accontentarmi”, ha detto.
E tu? Che idea ti sei fatto di questo allenatore tutto cuore e sudore? Pensavi che un giorno sarebbe arrivato al Toro? Non è curioso come la vita, tra rimbalzi di panchine e promozioni inaspettate, porti certi protagonisti dove meno te lo aspetti?
FAQ — le domande più cercate su Marco Baroni
Quanti anni ha Marco Baroni?
Ha 61 anni, è nato l’11 settembre 1963 a Firenze.
Che squadre ha allenato prima del Torino?
Ha guidato, tra le altre: Benevento (storica promozione in Serie A), Lecce, Lazio, Verona, Frosinone, Reggina, Juventus Primavera.
È sposato? Ha figli?
Sì, è sposato con Patrizia dal 2000 e ha tre figli, uno dei quali è calciatore.
Quanto guadagna al Torino?
Circa 1,2 milioni di euro netti a stagione, più bonus.
Ha mai vinto trofei da giocatore?
Sì, ha vinto lo scudetto e la Supercoppa Italiana con il Napoli nel 1990.
“Head Staff”, giornalista pubblicista laureata in letteratura, amo scrivere e apprendere costantemente cose nuove. Trovo che il mestiere del giornalista sia uno dei più affascinanti che esistano. Ti consente di apprendere, di conoscere il mondo, farti conoscere e di entrare in simbiosi con il lettore






