La spiaggia della provincia di Bergamo assiste inerme all’ennesimo malore di questa estate. L’ennesima vittima di questi mesi estivi è Matilde, una giovanissima quattordicenne che si trovava in vacanza insieme alla sua famiglia. Matilde era una giocatrice conosciuta di pallavolo per la squadra cittadina.
La vita di Matilde prima della tragedia
Lunedì diciotto agosto, l’intera Clusone viene da scossa da un episodio scioccante e doloroso. Gli sforzi per salvare la ragazzina sono stati innumerevoli, ma non sufficienti, e lei si è spenta all’ospedale di Treviso. I genitori hanno scelto di salvare qualcun altro però, firmando per elargire gli organi della ragazza.
Era figlia unica e studiava all’Ivan Piana di Lovere e a settembre sarebbe andata in secondo superiore. Molto assidua nelle attività parrocchiali, Matilde era stata animatrice del Cre. L’associazione in cui giocava ha pubblicato su Facebook il proprio dolore e le proprie condoglianze alla famiglia di Matilde.
Avrebbe compiuto quindici anni il prossimo mese, viveva a Fiorine ma si trovava insieme alla sua mamma e al suo papà in vacanza vicino Eraclea, paese di origine del padre. Sua madre è stata per molti anni maestra d’asilo. Viene da tutti descritta come una ragazzina a cui non potevi non voler bene, dolce e solare.
Un malessere che andava avanti da giorni
Matilde stava poco bene già da diversi giorni, eppure sembravano disturbi passeggeri. Quanti di noi stanno poco bene e poi si sentono improvvisamente meglio? Quanti dei nostri figli si lamentano e noi pensiamo a piccoli fastidi passeggeri? Ma quelli di Matilde invece si sono presentati di nuovo lunedì pomeriggio e questa volta si sono rivelati letali. Sotto gli occhi dei suoi genitori e dei villeggianti Matilde si accascia sulla spiaggia.
Vengono immediatamente allertati i soccorsi preposti, ma appare da subito evidente la criticità della situazione. Un coagulo di sangue, bloccando un’arteria, le ha causato un infarto. La ragazzina viene subito condotta all’ospedale di Donò per poi essere con urgenza trasferita a Treviso. Viene messa in rianimazione, ma finisce incosciente, in maniera irreversibile.
Il venti agosto viene comunicata la sua morte, direttamente dai suoi genitori, che scelgono di tenere la loro bambina ancora nel mondo, attraverso la donazione degli organi. La città in segno di vicinanza e rispetto per la perdita di Matilde ha scelto di annullare tutti gli eventi programmati per questa settimana.
Domani i funerali: la piccola e la famiglia inondati da vicinanza e affetto
Domani verranno celebrati i funerali dell’eterna quattordicenne, e stasera, come ieri, verrà osservato un momento di preghiera per raccogliere tutti gli adolescenti, suoi coetanei e non, così da ricordarla. Ieri in tantissimi hanno aspettato l’arrivo di Matilde, depositandovi vicino fiori, messaggi, disegni. Tutti increduli, addolorati, senza parole. Sfiniti. Distrutti.
Come i genitori di Matilde che forse, ora, si domanderanno per tutta la vita come sarebbe andata se quei mal di testa e quella stanchezza fossero stati controllati, come sarebbe andata se fossero stati a casa, come sarebbe andata se, se. Non c’è nulla che possiamo fare per controllare la vita, nemmeno nella sua faccia più malvagia e ignobile. Neppure esistono parole a riguardo, non esiste nulla che si possa dire di fronte a queste tragedia, solo una cosa resta sospesa, un’unica verità : non esiste che un genitore sotterri il proprio figlio. Non è umano, non è giusto.

Tedesco Giorgia, classe ’95.
Quello che contraddistingue il mio lavoro è l’idea di cos’è che si cela dietro una notizia: un’informazione.
Ma le informazioni non sono tutte uguali. Se ti arriva un’informazione e da essa non piangi, non ridi, non respiri, non ti disperi o non gioisci, essa non ti serve a nulla.
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