Stamattina la Colombia si è svegliata con quella che nessuno voleva leggere: Miguel Uribe Turbay non ce l’ha fatta. Il senatore di 39 anni, volto emergente della politica conservatrice, è morto dopo oltre due mesi di agonia, seguita a un attentato che aveva sconvolto il Paese.
Chi era Miguel Uribe Turbay
Non era un politico qualunque. Figlio della giornalista Diana Turbay, uccisa nel 1991 dopo un sequestro del cartello di Medellín, e nipote dell’ex presidente Julio César Turbay Ayala, Miguel portava sulle spalle un’eredità pesante. Laureato in Giurisprudenza, con un master in amministrazione pubblica, aveva saputo ritagliarsi un percorso tutto suo.
Entrato in Senato nel 2022 con il partito Centro Democrático, era già diventato uno dei nomi più discussi e seguiti della nuova generazione conservatrice. Lo consideravano un “presidente in pectore” per il 2026: giovane, ambizioso, capace di parlare ai moderati ma anche di scaldare i comizi.
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L’attentato che ha cambiato tutto
Il 7 giugno 2025, in un parco di Bogotá, durante un comizio nel quartiere Modelia, Uribe stava stringendo mani e parlando alla folla quando tre colpi di pistola hanno spezzato il ritmo di quella mattinata elettorale. Due proiettili lo hanno raggiunto alla testa, uno alla gamba.
L’attentatore? Un quattordicenne, arrestato subito dopo, che secondo le indagini avrebbe agito su commissione. Le immagini e le testimonianze hanno fatto il giro del Paese, riportando alla memoria la stagione più buia della violenza politica colombiana.
Trasportato d’urgenza alla Fundación Santa Fe, Uribe è stato operato più volte. La Colombia ha seguito il suo calvario tra bollettini medici, appelli alla calma e messaggi di sostegno.
La fine di una lunga battaglia
L’11 agosto 2025, dopo oltre due mesi in terapia intensiva, il cuore di Miguel Uribe si è fermato. A spegnerlo, un’emorragia cerebrale che non ha lasciato scampo.
La moglie, María Claudia Tarazona, ha annunciato la notizia con un post che ha commosso il Paese: “Mi prenderò cura dei nostri figli. Riposa in pace, amore della mia vita”.
Da lì, un’onda di messaggi: l’ex presidente Álvaro Uribe, Iván Duque, la vicepresidente Francia Márquez, tutti uniti nella condanna di una violenza che sembra non voler abbandonare la politica colombiana.
Perché la sua morte pesa così tanto
Uribe Turbay non era solo un senatore. Era un simbolo di rinnovamento per una parte del Paese che cercava un leader giovane ma radicato nella tradizione. La sua figura univa la memoria di un passato drammatico – la tragedia della madre – alla promessa di un futuro diverso.
Molti lo vedevano come un ponte tra due generazioni: quella che ha vissuto la Colombia delle guerriglie e quella che sogna una democrazia più stabile e sicura. La sua morte lascia un vuoto politico enorme e riapre il dibattito sulla sicurezza dei candidati in campagna elettorale.
Una storia che si ripete?
Chi conosce la storia recente della Colombia non può non vedere un filo tragico che unisce le vicende della famiglia Turbay. Violenza, sangue, vite spezzate da interessi oscuri.
E allora la domanda sorge spontanea: quante speranze dovranno ancora essere uccise prima che il Paese possa vivere una politica senza paura?
FAQ su Miguel Uribe Turbay
Quanti anni aveva Miguel Uribe Turbay?
Aveva 39 anni.
Per quale partito era senatore?
Era membro del Centro Democrático, partito conservatore colombiano.
Perché era famoso?
Oltre alla sua carriera politica, era noto per essere figlio della giornalista Diana Turbay e nipote dell’ex presidente Julio César Turbay Ayala.
Cosa è successo il 7 giugno 2025?
È stato vittima di un attentato durante un comizio a Bogotá, riportando gravi ferite alla testa e alla gamba.
Quando è morto?
L’11 agosto 2025, dopo oltre due mesi di ricovero in terapia intensiva.
“Head Staff”, giornalista pubblicista laureata in letteratura, amo scrivere e apprendere costantemente cose nuove. Trovo che il mestiere del giornalista sia uno dei più affascinanti che esistano. Ti consente di apprendere, di conoscere il mondo, farti conoscere e di entrare in simbiosi con il lettore






