
Forse lo hai visto in una delle foto più incredibili della storia spaziale: un uomo fluttua nello spazio aperto, senza cavi, senza navetta, solo con uno zaino a propulsione sulle spalle e un cartello in mano con scritto “For Sale”. Quell’uomo era Dale Gardner. E no, non è fantascienza: è accaduto davvero nel 1984.
Gardner è stato uno degli ultimi astronauti a “camminare” nello spazio senza essere ancorato a nulla. Ma chi era davvero questo pioniere? E perché la sua missione è ancora oggi considerata un capolavoro tecnico (e un po’ folle)?
I primi anni tra Minnesota e la Marina
Dale Allan Gardner nacque l’8 novembre 1948 a Fairmont, in Minnesota, ma crebbe a cavallo tra lì e l’Illinois. Già da ragazzo mostrava una testa fuori dal comune: era il primo della classe al liceo e si laureò in Engineering Physics all’università dell’Illinois nel 1970.
Dopo la laurea, la Marina fu il suo primo amore professionale. Diventò ufficiale navigatore e pilota collaudatore, e volò perfino sul leggendario F-14 Tomcat, lo stesso caccia reso celebre da Top Gun. Ma Gardner aveva un orizzonte più alto: lo spazio.
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L’arrivo alla NASA e l’epoca d’oro dello Shuttle
Nel 1978, fu selezionato come parte dei cosiddetti “Thirty-Five New Guys”, un gruppo di astronauti destinati a scrivere la nuova pagina della NASA con lo Space Shuttle. Gardner non era un pilota qualunque: fu coinvolto nei test del software di volo e nella robotica di bordo.
La sua prima missione fu nel 1983, a bordo dello Shuttle Challenger: 6 giorni in orbita per lanciare un satellite indiano e testare manovre in orbita. Ma fu la seconda missione, nel novembre 1984, a renderlo leggenda.
Quella volta che andò a “ripescare” un satellite nello spazio
Immagina: due satelliti multimilionari sono finiti nell’orbita sbagliata. Nessun modo per recuperarli. Missione persa? Non per la NASA, non per Gardner.
Nella missione STS-51-A a bordo del Discovery, Gardner e il collega Joseph Allen furono equipaggiati con uno zaino chiamato MMU (Manned Maneuvering Unit). In pratica, un jetpack spaziale. Nessuna corda. Nessun appiglio. Solo loro, lo spazio e la missione: agganciare a mano due satelliti alla deriva e riportarli nella stiva dello Shuttle.
E ce la fecero. Con calma, precisione, e una lucidità da manuale. Gardner fu quello che “acchiappò” il satellite Westar 6, muovendosi con il jetpack e posizionandosi dietro il satellite per evitare il riflesso del Sole, una strategia suggerita da Allen.
E mentre lavoravano, Gardner tirò fuori quel famoso cartello con scritto “For Sale”. Un colpo di umorismo cosmico che fece il giro del mondo.
Dopo la NASA: dallo spazio alle energie rinnovabili
Dopo il suo ritiro dalla NASA nel 1986, Gardner non si fermò. Tornò alla Marina, lavorò al Comando Spaziale USA nella leggendaria base di Cheyenne Mountain, e in seguito si dedicò all’industria spaziale privata.
Ma non finisce qui: chi l’avrebbe detto che un astronauta si sarebbe poi occupato di biocarburanti? Gardner lavorò anche al National Renewable Energy Laboratory, portando la sua esperienza ingegneristica su un nuovo fronte: quello dell’energia sostenibile.
Curiosità e vita privata
Gardner era molto più di un astronauta: sciava, giocava a golf, amava il tennis, la fotografia e persino il woodworking, ovvero il bricolage con il legno.
Si sposò due volte e fu padre di due figli.
Morì improvvisamente nel 2014, a 65 anni, a causa di un aneurisma cerebrale. La sua scomparsa lasciò un vuoto tra chi lo conosceva e tra gli appassionati di esplorazione spaziale.
Perché oggi dovremmo ricordarlo
Gardner è stato uno degli ultimi uomini a muoversi completamente libero nello spazio. Dopo la tragedia del Challenger nel 1986, lo zaino MMU fu ritirato e mai più usato. Le sue passeggiate spaziali furono l’ultimo capitolo di un’epoca audace, dove l’essere umano si spingeva oltre i limiti… letteralmente.
Non è curioso pensare che un giorno, nello spazio profondo, qualcuno possa ancora trovare quel cartello “For Sale”? E magari chiedersi chi fosse quel pazzo coraggioso che lo ha portato fin lassù?
Domande frequenti su Dale Gardner
- Quanti anni aveva Dale Gardner quando è morto?
Aveva 65 anni. È deceduto il 19 febbraio 2014. - Qual è stata la sua missione spaziale più famosa?
La STS-51-A del 1984, durante la quale ha recuperato due satelliti usando un jetpack nello spazio. - Cos’è lo MMU usato da Gardner?
È uno zaino propulsore che permette manovre autonome nello spazio, senza essere attaccati alla navetta. - Gardner ha lavorato anche dopo la NASA?
Sì, è stato ufficiale al Comando Spaziale USA e poi si è dedicato alle energie rinnovabili. - Dove è nato e cresciuto?
È nato a Fairmont (Minnesota), cresciuto anche in Illinois.
“Head Staff”, giornalista pubblicista laureata in letteratura, amo scrivere e apprendere costantemente cose nuove. Trovo che il mestiere del giornalista sia uno dei più affascinanti che esistano. Ti consente di apprendere, di conoscere il mondo, farti conoscere e di entrare in simbiosi con il lettore






