Luca Coscioni è stato molto più di un nome tra i tanti della politica italiana.
È stato un professore, un maratoneta, un malato, un combattente. E, soprattutto, un uomo che ha trasformato la propria fragilità in forza civile.
Ma cosa c’entra oggi il suo nome con la scelta di Laura Santi, giornalista affetta da sclerosi multipla, che il 21 luglio 2025 ha deciso di porre fine alla sua sofferenza con il suicidio assistito legale?
La connessione è forte, simbolica e concreta. E parte da una domanda che tocca tutti: chi ha il diritto di scegliere sulla propria vita?
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La storia di Luca Coscioni: chi era davvero
Luca nasce a Orvieto nel 1967. Laurea in Economia, dottorato, poi la cattedra. Un brillante percorso accademico, interrotto bruscamente da una diagnosi: sclerosi laterale amiotrofica (SLA).
Era il 1995. Da lì in poi il suo corpo si ferma, ma la mente corre. Anzi, accelera.
Nel 2002 fonda l’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, dando voce ai malati e lottando per la libertà di cura, il diritto alla ricerca, l’autodeterminazione.
Luca muore nel 2006 a 38 anni. Ma la sua battaglia non si è mai fermata.
Cosa fa oggi l’Associazione Luca Coscioni
L’associazione è attiva in tutta Italia e non solo. Porta avanti battaglie laiche, nonviolente, radicali. E lo fa con ricercatori, medici, filosofi, giuristi e cittadini comuni.
Si occupa di:
- Eutanasia legale e testamento biologico (è stata tra le promotrici della legge 219/2017)
- Legalizzazione della cannabis terapeutica
- Procreazione assistita libera e sicura
- Ricerca sulle cellule staminali embrionali
- Campagne di disobbedienza civile per aiutare chi non può accedere a cure legittime
È diventata negli anni il punto di riferimento nazionale per i diritti sul fine vita, anche grazie a figure come Marco Cappato, Mina Welby e tanti altri attivisti.
E qui entra in gioco una voce recente. Una donna forte, lucida, che condivideva lo stesso principio: la libertà di scegliere fino all’ultimo respiro.
Chi era Laura Santi: la donna che ha scosso l’Italia nel luglio 2025
Laura Santi era una giornalista perugina, classe 1975. Da oltre 25 anni conviveva con una forma grave di sclerosi multipla. Era lucida, consapevole, determinata. Ma il suo corpo era ormai al limite.
Nonostante tutto, non ha mai rinunciato all’impegno. Dal 2022 era consigliera generale dell’Associazione Luca Coscioni. Si è battuta per il diritto al suicidio assistito, partecipando alle campagne per il referendum sull’eutanasia legale.
Nel 2023 ha chiesto formalmente l’accesso al farmaco per morire legalmente.
Dopo lunghi mesi di attese, ricorsi, pareri etici e burocrazia, ha ricevuto il via libera nel 2025. Lo ha fatto senza clamore. Ha scelto di morire a casa sua, il 21 luglio, assistita dal marito e dal personale sanitario.
Ma prima di andarsene, ha lasciato un messaggio ai parlamentari italiani:
“Vi chiedo di occuparvi della sofferenza dei malati. Non abbiate paura di ascoltare chi chiede solo di non soffrire più.”
Perché il suo gesto ha riaperto il dibattito
Laura Santi è la nona persona in Italia ad aver ottenuto l’accesso legale al suicidio assistito, ma la prima in Umbria.
Il suo gesto è legale, ma ancora oggi difficilissimo da realizzare. Per questo la sua storia non è solo privata, è politica.
L’Associazione Luca Coscioni ha denunciato i ritardi, gli ostacoli, i silenzi delle istituzioni. E chiede ora, con forza, una legge chiara sul fine vita. Una legge che garantisca a tutti il diritto di scegliere, senza dover lottare con i tribunali fino all’ultimo respiro.
Il filo che unisce Laura e Luca
Non si sono mai conosciuti di persona. Ma le loro storie si intrecciano. Entrambi malati. Entrambi lucidi. Entrambi ostinati nel difendere la dignità della persona. Entrambi capaci di trasformare la sofferenza in battaglia civile.
Luca ha lottato per il diritto alla scienza. Laura, per il diritto a morire. Entrambi, per la libertà individuale.
Domande frequenti su Luca Coscioni, l’associazione e Laura Santi
Chi era Luca Coscioni?
Professore, politico e attivista malato di SLA, fondatore dell’Associazione per la libertà di ricerca scientifica.
Cosa fa l’Associazione Luca Coscioni?
Si occupa di eutanasia, testamento biologico, ricerca scientifica, cannabis terapeutica, procreazione assistita e diritti dei malati.
Chi era Laura Santi?
Giornalista perugina, consigliera dell’Associazione Coscioni, affetta da sclerosi multipla. Ha scelto il suicidio assistito il 21 luglio 2025.
È legale morire con il suicidio assistito in Italia?
Sì, ma solo in condizioni molto specifiche definite dalla Corte Costituzionale. Il percorso è ancora complicato e non garantito a tutti.
Cosa chiedeva Laura Santi prima di morire?
Una legge chiara e giusta che permetta a ogni malato di decidere sulla propria vita, senza dover lottare contro la burocrazia.
“Head Staff”, giornalista pubblicista laureata in letteratura, amo scrivere e apprendere costantemente cose nuove. Trovo che il mestiere del giornalista sia uno dei più affascinanti che esistano. Ti consente di apprendere, di conoscere il mondo, farti conoscere e di entrare in simbiosi con il lettore






