Chi è Pedro Rodríguez Ledesma, il campione che ha scelto di essere prima padre che calciatore

Serena Comito

Chi è Pedro Rodríguez Ledesma, il campione che ha scelto di essere prima padre che calciatore

Forse lo conosci come Pedro, quello che col Barcellona segnava in Champions League. O magari lo hai visto alla Lazio, sempre con la stessa corsa generosa e quel sinistro intelligente. Ma Pedro Rodríguez Ledesma, 37 anni, è molto di più di un ex campione del mondo. È un uomo che in questi giorni ha fatto parlare non per un gol, ma per un gesto da padre vero.

Una foto. Una torta. Un bambino con un vestitino rosa e una tiara da principessa. E poi gli insulti, il veleno, l’odio. Ma anche una risposta silenziosa e potente: nessuna rimozione, nessuna vergogna.

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Pedro, una carriera da vincente (ma senza mai far rumore)

Pedro nasce nel 1987 a Santa Cruz de Tenerife, e con il Barcellona di Guardiola vive un’epoca irripetibile: Champions, Liga, Mondiali per club. Tutti lo ricordano per il gol nella finale di Supercoppa europea contro lo Shakhtar o per quella capacità rara di fare sempre la cosa giusta al momento giusto, anche se i riflettori non erano puntati su di lui.

Poi il Chelsea, dove vince ancora. Poi la Roma, la Lazio. E intanto anche un Mondiale e un Europeo con la Spagna. Ma la sua immagine è rimasta sempre uguale: uno che non urla, non si mette in mostra, non fa polemiche. Eppure, oggi, proprio lui è finito al centro del dibattito.

La foto col figlio Marc e l’ondata d’odio

Qualche giorno fa, Pedro pubblica una foto per festeggiare gli otto anni del figlio Marc. Sono al Siam Park di Tenerife, sorrisi veri, luce d’estate. Marc indossa una tiara scintillante e un abito colorato a spalline. Nessun messaggio provocatorio, solo la naturalezza dell’amore di un padre.

Ma i social sono spietati. “Maschio o femmina?”, “Lo rovinate così”, “C’è ancora tempo per recuperarlo”. Frasi che bruciano, scritte da adulti contro un bambino. Perché? Per un vestitino? Perché non corrisponde a un cliché?

Pedro, come sempre, non urla. Ma disattiva i commenti, protegge suo figlio, lascia il post lì, visibile, intoccato. Come a dire: “Questa è la mia famiglia. E nessuno ce la toglierà”.

Un gesto piccolo, una lezione enorme

In un mondo dove si discute di gender, libertà, educazione, Pedro non ha fatto proclami. Ha fatto qualcosa di più difficile: ha lasciato che un bambino fosse se stesso. Senza paura, senza spiegazioni.

Il web, per fortuna, non è fatto solo di hater. Migliaia di persone hanno scritto messaggi di sostegno. “Grazie per essere un padre libero”, “Quanto è fortunato tuo figlio”, “Il mondo ha bisogno di uomini come te”. Parole semplici, vere.

Anche il presidente di Gaynet, Rosario Coco, lo ha ringraziato pubblicamente e ha proposto di coinvolgerlo in iniziative contro la discriminazione nello sport.

Un padre, non un simbolo

Pedro non voleva lanciare un messaggio. Voleva solo celebrare il compleanno di suo figlio. Eppure, oggi, quella foto è diventata una bandiera silenziosa, una testimonianza di come si può educare alla libertà anche in un mondo che fa ancora fatica ad accettarla.

Lo ha fatto da calciatore, da uomo, da padre. Con discrezione, come sempre. E se c’è una cosa che questa storia ci ricorda è che l’amore non ha bisogno di spiegazioni. Solo di coraggio.

FAQ su Pedro e la foto col figlio

Chi è Pedro Rodríguez Ledesma?
È un calciatore spagnolo classe 1987, attaccante della Lazio, ex Barcellona, Chelsea e Roma. Ha vinto tutto: Champions League, Liga, Premier League, Mondiale e Europeo.

Quanti figli ha Pedro?
Quattro: tre avuti dall’ex moglie Carolina Martin (Bryan, Kyle e Marc) e una bimba con l’attuale compagna Patricia.

Cosa è successo con la foto del figlio?
Pedro ha postato una foto per l’ottavo compleanno del figlio Marc, che indossava una tiara e un vestitino rosa. Ha ricevuto insulti omofobi e sessisti.

Pedro ha risposto agli haters?
Non con parole, ma con un gesto deciso: ha lasciato il post online e disattivato i commenti, proteggendo il figlio e mostrando fierezza.

Cosa hanno detto le associazioni?
Gaynet e altre realtà per i diritti LGBTQ+ hanno ringraziato Pedro per il suo esempio. Il gesto è stato definito “potente e necessario”.