Chi è Anson Williams? Happy Days, teatro, Ojai e la vera storia dietro il “Potsie” più amato della TV

Daniela Devecchi

Chi è Anson Williams? Happy Days, teatro, Ojai e la vera storia dietro il “Potsie” più amato della TV

Nelle ultime settimane, tra il debutto teatrale di Crazy Mama e le reunion di Happy Days, il “Potsie” d’America è tornato a far parlare di sé ben oltre la nostalgia. Da attore iconico a regista artigiano, fino a candidato sindaco, la sua è una storia che oggi si racconta tra teatro, mercato e colazioni al Bonnie Lu’s.

Perché Anson Williams è esploso proprio ora

Settembre 2025, Salt Lake City: una folla si raduna per la FanX, la convention più seguita di cultura pop. Williams, insieme a Henry Winkler e Don Most, sale sul palco per un panel che diventa subito virale sui social. In ottobre, una foto a San Antonio lo ritrae sorridente in un locale con gli ex colleghi di Happy Days. Intanto, a Ojai, qualcuno posta: “Se non incontri Anson in centro, forse sei nella città sbagliata”. Succede spesso.

All’inizio di agosto, un aggiornamento social dopo un intervento chirurgico – “Yesterday was painful, but I’m getting better” – viene ripreso da Parade e Yahoo. Il dettaglio che manca sulle riviste: Williams non si limita a raccontarsi, ma regala presenza e ascolto alla sua comunità. È ancora lì, sempre “a text away” dai vecchi amici del set e pronto a sperimentare.

Cosa lo rende così presente oggi? Forse la voglia di restare protagonista, ma su palchi nuovi.

Dalle origini al primo salto

Anson Williams nasce il 25 settembre 1949. Cresce in California e si fa conoscere per la sua voce – in senso letterale: canta, recita, sogna Broadway. Poi arriva il colpo di fortuna: Warren “Potsie” Weber, il personaggio che segnerà la storia della tv anni Settanta.

Il dietro le quinte, però, non è la solita favola. Williams racconta spesso che sul set di Happy Days “usava Paramount come una scuola di regia”: ogni pausa era buona per rubare trucchi a registi e montatori. Non molti sanno che dopo il successo, Anson rifiuta ruoli-fotocopia e si reinventa dietro la macchina da presa. La vera svolta arriva anni dopo, quando lascia Hollywood e sceglie Ojai: “Qui le persone ti guardano negli occhi. C’è ancora il senso di vicinato, di cura vera.”

Un cambio di ritmo. Un salto che in pochi avrebbero previsto.

Il momento chiave: teatro, famiglia e impegno civico

Marzo 2025. Sul palco del Rubicon Theatre debutta Crazy Mama: A True Story of Love & Madness, opera che Williams dirige insieme alla moglie Sharon Scott Williams. La storia, ispirata a fatti reali, porta in scena il tema della malattia mentale e il suo impatto sulle famiglie. “La malattia mentale non colpisce solo chi la vive, ma l’intera famiglia”, racconta Williams al microfono del podcast The HourGLASS. La pièce è subito un piccolo caso: pubblico locale, critici, amici, tutti parlano di autenticità e coraggio.

Solo due anni prima, Williams aveva tentato la corsa a sindaco di Ojai. Una campagna porta a porta, lontana dai riflettori patinati. “Non ho corso per la fama. Ho deciso perché amo questa comunità e penso che serva trasparenza, dialogo. Anche da ex attore puoi servire una città.” Dopo la sconfitta stringe la mano all’avversaria davanti a tutta la cittadinanza. Un gesto applaudito che racconta meglio di mille slogan il suo approccio umano.

Nessuna nostalgia, solo voglia di incidere davvero, fuori dal set.

Vita privata: solo ciò che è pubblico

Williams vive stabilmente a Ojai con la moglie Sharon Scott Williams, con cui condivide anche la passione per il teatro. Da sempre mantiene rapporti stretti con i vecchi compagni di Happy Days – le reunion sono frequenti, ma il cuore ora batte per la provincia. Nei suoi giorni tipici, fa colazione al Bonnie Lu’s, compra limoni al Farmers Market, interviene su OjaiRadio.org e dirige prove teatrali spesso a porte aperte. “Se passano dei ragazzi e vogliono guardare, ben venga. Il teatro è per tutti, non solo per chi paga il biglietto.”

Di salute ha parlato lui stesso, pubblicando aggiornamenti post-operatori e ribadendo di stare tornando in forma. Sul patrimonio, nessun mistero da tabloid: secondo fonti pubbliche, il suo valore stimato è intorno ai 3 milioni di dollari, in gran parte investiti nella zona di Ventura e progetti teatrali.

Critiche e risposte: tra social e tabloid

Non mancano i titoli sensazionalistici. Alcuni tabloid americani hanno definito Williams “irriconoscibile” rispetto ai tempi di Happy Days, altri hanno enfatizzato la sua “svolta provinciale” come fosse una sconfitta. Lui replica con ironia, soprattutto dal vivo: “Quando vedi la mia vecchia Jeep Wagoneer, sai che c’è una nuova storia in arrivo”, dice ai fan di Ojai.

La stampa locale, invece, sottolinea come Anson si sia guadagnato la stima dei residenti, restando umile e presente: “Sempre gentile, anche dopo mille foto e domande sulla TV”, si legge su Google Maps. “È davvero uno di noi, ormai”, commentano su Ojai Community Forum.

Qualcuno si chiede: tornerà mai davvero a Hollywood? La risposta è sempre la stessa: “Mai dire mai. Ma qui si respira meglio.”

Curiosità e dettagli da non perdere

Durante le prove di Crazy Mama, Williams ha chiesto agli attori di provare alcune scene nel parco di Ojai, “per sentire l’aria vera della città”. Porta ancora nel portafoglio una foto del cast originale di Happy Days, e a chi glielo chiede mostra orgoglioso le zucchine coltivate nell’orto dietro casa.

Tra una replica teatrale e una serata al centro culturale, interviene spesso alla radio locale e dona parte dei compensi delle convention a progetti di salute mentale nella contea di Ventura. Nessuno su Wikipedia scrive che a Ojai lo riconosci più dalla Jeep che dal volto.

FAQ

  • Anson Williams vive ancora a Ojai?
    Sì, partecipa attivamente alla vita della comunità.
  • Ha rapporti con il cast di Happy Days?
    Sì, le reunion sono frequenti e i rapporti personali restano forti .
  • Ha diretto uno spettacolo teatrale con la moglie?
    Confermato: Crazy Mama, 2025, ispirato a una storia vera familiare
  • Sta lavorando a nuovi progetti TV o cinema?
    Per ora nessun annuncio mainstream, ma resta aperto a nuove idee.
  • Si candiderà di nuovo in politica?
    Al momento no, ma non lo esclude per il futuro.
  • Come viene percepito localmente?
    Molto positivamente: presenza costante, ironia e umiltà