Chi è Manuel Franjo: icona anni ’80 tra danza, musica e nostalgia pop

Daniela Devecchi

Chi è Manuel Franjo: icona anni ’80 tra danza, musica e nostalgia pop

Manuel Franjo è nato a Caracas, in Venezuela, in una famiglia numerosa e piena di donne: tre sorelle e diverse zie che lo hanno cresciuto in un ambiente affettuoso ma segnato dall’assenza del padre. Fin da ragazzo mostra un talento istintivo per il movimento. Dopo aver studiato danza a New York, viene notato dal coreografo Franco Miseria, che lo convince a trasferirsi in Italia.
Il suo debutto televisivo arriva a metà degli anni Ottanta, nel programma Fantastico. In quell’edizione entra nella sigla d’apertura e, poco dopo, balla accanto a una giovane Lorella Cuccarini. Quella coppia artistica diventa presto iconica. Gli spettatori li identificano come il simbolo della nuova generazione di showman televisivi, eleganti ma esplosivi.

Da ballerino a cantante

La popolarità lo porta a cercare nuove sfide. Dopo le prime stagioni in Rai, Franjo si mette alla prova anche come cantante. Nel 1986 pubblica l’album I Need Love, una produzione dal respiro internazionale, più affine al pop angloamericano che al panorama italiano del tempo. L’esperimento attira curiosità e buone recensioni, ma non basta a consolidare una carriera discografica stabile.
Nel frattempo continua a esibirsi in programmi televisivi, musical e spettacoli dal vivo, incarnando l’ideale del performer completo: danza, canto e presenza scenica. È lui stesso a dire, anni dopo, che “avrei voluto essere uno showman a tutto tondo, ma l’Italia non era ancora pronta per quel tipo di artista”.

La vita di oggi

Oggi Manuel Franjo vive tra Roma e Barcellona. È una figura riservata, lontana dai gossip, ma presente sui social con il suo profilo Instagram, dove alterna video di danza, ricordi degli anni Ottanta e riflessioni personali.
In un’intervista recente ha raccontato di avere un compagno che vive a Roma e che non appartiene al mondo dello spettacolo.

Ha detto di aver scelto una vita più tranquilla, divisa tra la nostalgia del passato e la voglia di continuare a esprimersi attraverso l’arte. Nonostante non ci siano conferme di nuovi dischi o grandi produzioni, partecipa ancora a eventi dal vivo e laboratori di danza.

Come è percepito oggi

Franjo è considerato uno dei volti più riconoscibili della televisione d’intrattenimento anni Ottanta. È rimasto nell’immaginario collettivo come simbolo di eleganza scenica e sensualità mediterranea. Oggi la sua figura vive in bilico tra mito e memoria. Gli omaggi televisivi e le citazioni sui social lo hanno trasformato in una piccola icona pop, oggetto di nostalgia più che di curiosità artistica.
Eppure, chi lo ha conosciuto di persona racconta che non ha mai smesso di studiare, ballare, reinventarsi. “New York non è più quella città che dava speranze a tutti”, ha detto qualche tempo fa, “ma l’arte resta il mio modo di restituire speranza al mondo”.

Curiosità e dettagli

Pochi ricordano che fu uno dei primi artisti seguiti dal giovane Lucio Presta, futuro manager di molti volti televisivi italiani. Un legame che testimonia quanto Franjo fosse considerato, all’epoca, una promessa assoluta dello spettacolo.
C’è poi un aneddoto curioso: dopo l’imitazione di Fiorello, ha pubblicamente lanciato un appello allo showman, dicendo “Fiorello, che aspetti a chiamarmi?”. Un modo ironico per riaffermare la propria presenza, con quel tono leggero e autoironico che lo ha sempre distinto.