Non è la solita vacanza al lago, e nemmeno la classica fuga in montagna. C’è un luogo, sul versante meno battuto del Lago di Como, dove l’acqua e la roccia si toccano. Dove il riflesso delle vette scende fino ai paesi, e i paesi sembrano nati per stare in equilibrio tra terra e cielo.
Quel luogo esiste, ma bisogna volerlo cercare. Non sta sulle copertine delle riviste di viaggio. Non è il posto “alla moda” bensì il Lago di Como e le sue montagne, ed è proprio questo che la rende così autentica.
Sul sito ufficiale ci si perde facilmente, ma è un bel perdersi. Ogni sezione è un invito a esplorare, ma senza frenesia. Niente “must see”, niente hit list. Solo sentieri, borghi, stagioni. E storie.
Ci sono paesi che sembrano usciti da una foto d’epoca: Bellano, Taceno, Premana, Casargo, con i loro tetti in pietra e i balconi fioriti che resistono al tempo. Poi ci sono le montagne vere: le Grigne, la Valvarrone, l’Alta Valsassina.
Luoghi in cui il turismo si fa ancora a piedi, dove l’ospitalità non è una strategia, ma una cultura.
Turismo lento? Qui è la regola, non l’eccezione
Uno dei punti di forza del sito e forse della destinazione stessa è che tutto invita a rallentare. Puoi scegliere escursioni giornaliere o percorsi di più giorni (dal classico Sentiero del Viandante ai cammini tra rifugi alpini), ma nessuno ti corre dietro.
Lo sapevi, ad esempio, che si può dormire in una casera ristrutturata tra i pascoli della Val Biandino? O che ci sono ecomusei diffusi dove la vita rurale non viene spiegata, ma mostrata da chi la vive?
Non è curioso che, in un’epoca di realtà virtuali, qui si punti tutto sulla concretezza del gesto? Camminare, toccare, ascoltare. È un modo diverso di fare turismo, più simile alla vita.
Un territorio che sa raccontarsi
Il sito web non si limita a elencare attrazioni, ma racconta una visione. Le sezioni dedicate agli eventi, ai prodotti tipici, ai rifugi, agli itinerari tematici (come quello dei sapori o dei borghi antichi) compongono una mappa emotiva, più che geografica.
C’è spazio anche per chi ama la neve e lo sci presso l’ Alpe Giumello, Piani delle Betulle, Piani di Bobbio, Artavaggio, le ciaspolate, le baite d’inverno, ma senza quell’ansia da “settimana bianca” che spesso snatura la montagna. Qui la stagione non detta i tempi, li suggerisce.
Dietro le quinte, un’identità forte
Quello che colpisce è che questo progetto nasce da una volontà collettiva. Non è un prodotto di marketing turistico calato dall’alto, ma una rete di territori che ha scelto di mettersi insieme per raccontarsi.
Dietro c’è una comunità di imprenditori: consorzi, piccoli operatori locali, guide, agricoltori. È una narrazione corale, e si sente. Ogni pagina del sito sembra dire: “Ti aspettiamo, ma solo se sei disposto a rispettare il ritmo di queste valli.” E in un mondo che corre, questa è già una rivoluzione.

Sono giornalista pubblicista laureata in letteratura e content manager con una grande passione per la scrittura