Penelope Pozzar non è (ancora) un volto noto da copertina, ma il suo nome ha iniziato a girare con insistenza a luglio 2025, complice un matrimonio che ha fatto parlare l’Italia intera. Non per le solite scene da influencer, ma per un gesto quasi cinematografico: ha affittato un intero borgo medievale in Umbria per sposare il suo compagno, l’imprenditore Angelo Ciampini.
E se ti dicessimo che dietro questa scelta c’è molto più di una semplice voglia di stupire?
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Comunicazione, sanità e impegno sociale: chi è davvero Penelope Pozzar
Penelope vive a Roma e lavora come responsabile comunicazione e marketing presso la Casa di Cura Privata Villa Sandra Spa, una struttura sanitaria storica della capitale. Non un ruolo di facciata: cura l’immagine aziendale, le strategie pubblicitarie, i contenuti visivi e la gestione della comunicazione esterna.
Alle spalle ha una formazione solida: ha studiato Comunicazione e Moda allo IED Moda Lab, una delle scuole più note per creativi e designer. Una carriera ibrida, tra estetica e contenuto, tra attenzione al dettaglio e capacità organizzative.
Ma non è solo lavoro. Qualche anno fa ha partecipato attivamente a una raccolta fondi per un centro di cure palliative pediatriche, prestando volto e voce a una campagna che metteva al centro la dignità e la speranza per bambini gravemente malati. Parole semplici, ma sentite. Nessun copione. Solo empatia.
Chi la conosce la descrive come una donna riservata, attenta, con una forte etica del lavoro. Non cerca il riflettore, ma quando si espone è per qualcosa in cui crede davvero.
Il matrimonio? In un borgo a 1000 metri d’altezza
Il 5 luglio 2025 Penelope ha detto “sì” ad Angelo Ciampini. E fin qui, niente di strano. Ma dove lo ha fatto? A Monteleone di Spoleto, il borgo più alto dell’Umbria, sospeso tra natura, silenzio e storia. Non un agriturismo, non una location per eventi. L’intero paese.
Sì, hai capito bene: tutto il borgo è stato affittato per l’occasione. Rito religioso nella chiesetta, promessa d’amore davanti alla leggendaria “Pietra del Contratto” (dove anticamente si suggellavano patti di fedeltà), cena nella piazza centrale, dolce finale in un’altra piazza ancora. Come se fosse un set, ma vero. Vivo. Italiano al cento per cento.
Angelo Ciampini, lo sposo con il gelato nel sangue
Angelo non è un nome casuale nel mondo del food romano. Fa parte della famiglia Ciampini, storica dinastia gastronomica della Capitale. Il suo bisnonno è l’inventore del celebre tartufo di Tre Scalini, suo nonno ha lanciato i Caffè Ciampini, oggi diffusi in più punti della città. E lui? Ha portato avanti la tradizione con il progetto “Ciampini LAB”, gelato artigianale rivisitato in chiave moderna.
Un mix perfetto tra radici forti e visione contemporanea. Forse è proprio questo che lo ha unito a Penelope.
Un matrimonio “alla Bezos”, ma con un’anima
Qualcuno ha parlato di nozze “in stile Bezos”, per l’impatto mediatico e la scenografia lussuosa. Ma chi ha visto da vicino l’evento, racconta tutt’altra atmosfera. Niente ostentazioni, nessuna invasione di fotografi, zero influencer ingaggiati. Solo amici veri, un borgo che ha respirato festa, luci calde tra i vicoli, una promessa fatta di gesti simbolici.
E poi quel dettaglio che non si scorda: ogni via del paese aveva un nome personalizzato scelto dagli sposi. Un modo per trasformare lo spazio pubblico in memoria privata.
Curiosità che non trovi ovunque
- La chiesa del borgo è stata aperta solo per l’occasione: l’ultima cerimonia risaliva a oltre due anni prima.
- I 200 invitati sono arrivati con navette private e sistemati in casette affittate porta per porta.
- Tutto è stato organizzato in accordo con il Comune e la questura di Spoleto. Nessun imprevisto, solo poesia.
E ora?
Dopo il matrimonio, Penelope è tornata alla sua vita romana, senza cambi d’immagine, senza rincorsa ai follower. Ma ora che il suo nome ha iniziato a girare, chissà che non diventi davvero un punto di riferimento per chi crede che il lusso non sia ostentazione, ma cura.
Perché a volte basta una scelta diversa – come dire “sì” davanti a una pietra millenaria – per riscrivere tutta la narrazione.

“Head Staff”, giornalista pubblicista laureata in letteratura, amo scrivere e apprendere costantemente cose nuove. Trovo che il mestiere del giornalista sia uno dei più affascinanti che esistano. Ti consente di apprendere, di conoscere il mondo, farti conoscere e di entrare in simbiosi con il lettore