Dietro ogni grande attrice c’è spesso un uomo che ha creduto in lei prima di tutti. E nel caso di Sophia Loren, quell’uomo ha un nome ben preciso: Carlo Ponti. Ma chi era davvero? Solo un potente produttore cinematografico? Il “marito di Sophia Loren”? O qualcosa di molto più complesso, profondo, affascinante?
La sua è una storia che intreccia cinema, scandali, genio creativo e un amore proibito durato una vita intera. E no, non è una sceneggiatura hollywoodiana. È successo davvero.
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Le origini di un visionario
Carlo Ponti nasce nel 1912 a Magenta, in provincia di Milano. Figlio di un industriale del settore tessile, non sembrava destinato al mondo dello spettacolo. Studia legge, si laurea in giurisprudenza e inizia a lavorare come avvocato. Ma quel mondo gli sta stretto.
La svolta arriva negli anni ’40, quando entra nel settore cinematografico e comincia a produrre film. Non film qualsiasi, ma titoli che faranno la storia del cinema italiano. Lavora con registi come Vittorio De Sica, Federico Fellini, Michelangelo Antonioni. Porta sul grande schermo capolavori come La ciociara, La strada, Blow-Up, Il dottor Živago. In tutto, produrrà oltre 140 film.
Era uno di quei produttori “vecchia scuola”, con fiuto, polso, e il coraggio di rischiare. Ma la sua influenza non si fermava dietro le quinte. Anzi, la sua vita privata sarebbe presto diventata uno dei gossip più esplosivi dell’Italia del dopoguerra.
L’incontro che cambia tutto
Anno 1950. In una gara di bellezza a Napoli, tra le partecipanti c’è una ragazza alta, magrissima, con gli occhi intensi e un portamento già da diva. Si chiama Sofia Villani Scicolone, ha solo 16 anni. È povera, vive con la madre e la sorella in una stanza. Carlo Ponti è lì, giudice della giuria. Di anni ne ha 38, è già sposato e con due figli.
Quando la vede, resta colpito. Ma non nel modo in cui si penserebbe. La trova acerba, ma interessante. Dice alla madre di portarla a Roma. Le cambia il nome in Sophia Loren, le fa prendere lezioni di recitazione e dizione. E comincia a trasformarla.
Ma c’è di più: tra loro nasce una relazione. Segreta, poi sempre più evidente. Una relazione che farà tremare l’Italia intera.
Uno scandalo che sfidò la legge
All’epoca il divorzio in Italia era illegale. Carlo era sposato con Giuliana Fiastri, dalla quale non poteva separarsi legalmente. Per riuscire a sposare Sophia, nel 1957 organizza un matrimonio per procura in Messico. Non basta. In Italia scoppia uno scandalo. Vengono accusati di bigamia. Sophia rischia il carcere. I giornali li massacrano.
A quel punto, i due fuggono in esilio. Vivono tra Francia e Stati Uniti, lontano dai riflettori italiani. Per anni il loro matrimonio non viene riconosciuto. Solo nel 1965, Carlo riesce a ottenere la cittadinanza francese, divorzia legalmente da Giuliana e nel 1966 sposa finalmente Sophia Loren in un matrimonio valido anche in Italia.
Un amore lungo, ostinato, contro tutto e tutti.
Non solo amore: anche un pigmalione
Carlo Ponti non fu solo il marito di Sophia Loren. Fu il suo scopritore, mentore, stratega, consigliere. Fu lui a indirizzarla verso i ruoli drammatici, a insistere perché lavorasse con registi come De Sica e Eduardo De Filippo, a proteggerla quando Hollywood voleva solo trasformarla in un sex symbol.
Fu anche grazie a lui se Sophia vinse l’Oscar nel 1962 per La ciociara, prima attrice a riceverlo per un film non in lingua inglese.
Eppure non fu un rapporto facile. In più di un’intervista Sophia ha raccontato che Carlo era esigente, severo, spesso silenzioso. Ma anche un uomo di grande intelligenza e umanità.
Un aneddoto? Durante le riprese di Matrimonio all’italiana, Sophia stava male. Nessuno riusciva a farla rientrare sul set. Fu Carlo a telefonarle, le disse solo: “Se non lo fai per il film, fallo per me”. Lei tornò immediatamente.
L’arte, i figli e l’eredità culturale
Carlo e Sophia ebbero due figli: Carlo Jr., oggi direttore d’orchestra internazionale, ed Edoardo, regista. Entrambi hanno preso strade artistiche, ma senza cercare la luce dei riflettori.
Insieme, Carlo e Sophia hanno costruito anche una straordinaria collezione d’arte, con opere di Picasso, Matisse, Cézanne, che hanno esposto in mostre internazionali. Erano appassionati veri, non collezionisti di facciata.
Carlo Ponti è morto nel 2007, a 94 anni. Sophia era al suo fianco. Da allora non ha mai voluto risposarsi. Lo chiama ancora “il mio amore eterno”.
L’eredità di un uomo che ha cambiato il cinema (e una donna)
Carlo Ponti fu un personaggio atipico. Elegante, riservato, lontano dalle mondanità, ma con un’influenza gigantesca. Senza di lui, il cinema italiano non sarebbe stato lo stesso. E Sophia Loren nemmeno.
Ha combattuto leggi, tabù, pregiudizi. Ha scommesso tutto su una ragazza che il mondo snobbava, e l’ha trasformata in un’icona planetaria. Ha fatto scelte controcorrente, a costo di perdere tutto.
E nonostante la differenza d’età, i processi, gli esili, lei è rimasta sempre con lui. Anche nei momenti più duri. Anche quando avrebbe potuto scegliere la libertà. Ma forse, come ha detto lei una volta:
“Ho amato un uomo che mi ha fatto sentire unica. Non ho mai avuto bisogno d’altro.”
Curiosità che (forse) non sapevi
- Carlo Ponti ricevette 4 nomination all’Oscar come produttore, e vinse una statuetta per La ciociara.
- Amava la pittura più del cinema, e nei momenti liberi dipingeva.
- Il primo regalo che fece a Sophia non fu un gioiello, ma un libro di poesie.
- Fu processato per “bigamia” in Italia, ma l’accusa cadde nel nulla dopo il divorzio francese.
- Sophia Loren, in più occasioni, ha dichiarato:
“Senza Carlo non sarei diventata nulla. Lui mi ha visto prima ancora che io sapessi chi fossi.”

“Head Staff”, giornalista pubblicista laureata in letteratura, amo scrivere e apprendere costantemente cose nuove. Trovo che il mestiere del giornalista sia uno dei più affascinanti che esistano. Ti consente di apprendere, di conoscere il mondo, farti conoscere e di entrare in simbiosi con il lettore