Dietro ogni uomo che cade e si rialza, spesso c’è una donna che ha saputo reggerlo quando nessuno ci credeva più. Laura Speranza, moglie di Stefano Tacconi, è una di quelle donne che stanno un passo indietro, ma reggono il mondo.
Non è un volto da copertina, né un personaggio da salotto tv. Eppure la sua storia merita di essere raccontata. Perché è fatta di scelte difficili, amore vero, fede incrollabile e una lotta che ha messo alla prova tutto: il corpo, il cuore, la famiglia.
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L’incontro che ha cambiato tutto
Laura è originaria di Rovereto, in Trentino. Da ragazza ha fatto la modella, ha partecipato a concorsi di bellezza, e per un attimo sembrava che la sua strada fosse quella dello spettacolo. Ma poi è arrivato lui: Stefano Tacconi, portiere della Juventus e della Nazionale, uno degli uomini più chiacchierati d’Italia nei primi anni ’90.
Si conoscono nel 1991, durante un ritiro della Juve. Lei ha poco più di vent’anni, lui è già sposato. Ma qualcosa scatta. Forte, irrefrenabile, complicato. Una di quelle storie che non si possono tenere a bada con le buone maniere.
Tacconi lascia la moglie. Laura entra nella sua vita e non ne esce più.
Una famiglia costruita giorno per giorno
Insieme mettono su famiglia. Una grande famiglia. Hanno quattro figli: Andrea, il più conosciuto (nato nel 1995), Virginia, Alberto e Vittoria. La loro vita scorre tra trasferte, cambi di città, ritmi da calciatore.
Laura, intanto, resta lontana dai riflettori. Non cerca visibilità, non si mette mai in mostra. È sempre lì, a costruire un equilibrio domestico anche quando Stefano è lontano o immerso nei suoi progetti.
Nel 2011, dopo vent’anni di vita insieme, si sposano ufficialmente, con una cerimonia civile e religiosa a Orta San Giulio. “Era il momento giusto”, disse lei. “Avevamo già condiviso tutto, ma volevamo dare un segnale anche ai nostri figli.”
Il giorno in cui tutto è cambiato
Il 23 aprile 2022, Laura aspetta Stefano per il suo compleanno. Dovevano essere insieme. Doveva essere una giornata serena. Ma arriva una telefonata che le gela il sangue: Stefano ha avuto un aneurisma cerebrale, è ricoverato ad Asti, in condizioni critiche.
Laura prende l’auto, parte da sola. Non sa cosa troverà. Sa solo che deve esserci.
“Ho capito subito che era grave. Quando l’ho visto, ho pregato solo di poterlo riabbracciare ancora”, ha raccontato.
Da quel momento, la sua vita diventa un ospedale, una sala d’attesa, una riabilitazione. Giorni lunghissimi. Paura, incertezza, silenzi.
Fede, coraggio e un figlio come alleato
Laura non crolla. Si affida a Padre Pio, alla fede, alla forza che non sapeva nemmeno di avere. Vicino a lei c’è soprattutto Andrea, il primogenito, che prende in mano la situazione. Coordina medici, comunicazioni, decisioni.
Ma è lei il perno. La roccia. Va e viene dagli ospedali, passa ore accanto a Stefano in silenzio. Aspetta un segnale, una parola, un piccolo movimento. E quel segnale, alla fine, arriva.
Stefano inizia a riprendersi. Lentamente, ma in modo visibile. Lei non chiede nulla. Non si lamenta. Non racconta drammi. Parla solo quando sente che può essere utile farlo. Sempre con una dignità rara.
La nuova vita a Milano
Oggi la famiglia vive in un alloggio Aler a Milano. Una casa popolare, senza lussi. Una scelta precisa, fatta per garantire a Stefano accessibilità e dignità dopo l’aneurisma. Qualcuno ha insinuato favoritismi. Laura ha risposto con fermezza:
“Non c’è stato nessun regalo. Avevamo i requisiti. Siamo una famiglia come tante.”
Eccola, ancora una volta, concreta. Lucida. Umile.
Un amore che non si è mai fermato
Nel pieno della crisi, Laura ha detto una frase che racconta tutto:
“Vorrei risposare Stefano. Con gli occhi di oggi, con quello che abbiamo passato.”
Perché il loro legame non si è spezzato nemmeno quando tutto sembrava perduto. Anzi, si è rafforzato. Più semplice, più intimo, più reale.
Laura è la prova vivente che esistono ancora amori veri, che resistono alle cadute, alla malattia, al tempo.
Non è la moglie del portiere. È molto di più.
Oggi Laura Speranza non è solo “la moglie di Stefano Tacconi”. È una donna che ha attraversato il fuoco senza bruciarsi. Ha saputo dire no ai riflettori e sì alla verità. È stata madre, infermiera, confidente, soldato.
E forse non lo dirà mai ad alta voce. Ma ha riscritto, nel suo piccolo, la definizione di forza.
FAQ su Laura Speranza
Dove è nata Laura Speranza?
È originaria di Rovereto, in Trentino.
Quando ha conosciuto Stefano Tacconi?
Nel 1991, durante un ritiro della Juventus.
Quanti figli ha?
Quattro: Andrea, Virginia, Alberto e Vittoria.
Quando si sono sposati?
Nel 2011, dopo vent’anni di relazione.
Che ruolo ha avuto durante la malattia di Stefano?
È stata il suo pilastro: lo ha seguito durante tutto il percorso ospedaliero e di riabilitazione, sostenendo anche la famiglia dal punto di vista pratico ed emotivo.
Vivono in una casa popolare?
Sì, si sono trasferiti in un alloggio Aler a Milano per ragioni legate alla disabilità di Stefano, senza favoritismi.

“Head Staff”, giornalista pubblicista laureata in letteratura, amo scrivere e apprendere costantemente cose nuove. Trovo che il mestiere del giornalista sia uno dei più affascinanti che esistano. Ti consente di apprendere, di conoscere il mondo, farti conoscere e di entrare in simbiosi con il lettore