Sembrava tutto pronto, e invece no. La Rottamazione Quinquies, la nuova definizione agevolata dei debiti fiscali, non partirà a luglio come inizialmente previsto. La scadenza del 31 luglio 2025, indicata mesi fa come possibile termine per aderire, di fatto non ha più valore operativo. Perché il provvedimento, al momento, è ancora fermo in Commissione Finanze al Senato.
E ora? Si guarda all’autunno. O più precisamente, alla Legge di Bilancio 2026.
Il punto: dove siamo davvero con la Rottamazione Quinquies
L’iter parlamentare è in ritardo. Il disegno di legge AS 1375 – quello che dovrebbe istituire la nuova sanatoria – non è stato ancora approvato, né tantomeno pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Al momento, si discute tra emendamenti, simulazioni di impatto e coperture da trovare. E se ne riparlerà seriamente solo dopo la pausa estiva.
Tradotto: chi aveva già preparato l’istanza o sperava di rottamare i debiti entro fine luglio, per ora deve mettere tutto in stand-by.
Cosa prevede (per ora) la Quinquies
Il testo in discussione resta comunque interessante:
– Debiti ammessi: tutti quelli affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione dal 2000 al 31 dicembre 2023
– Condoni: via sanzioni, interessi e aggio, si pagano solo capitale e spese
– Super-rateizzazione: fino a 10 anni, con possibilità di saltare 8 rate senza decadenza
La differenza sostanziale con la precedente Rottamazione Quater? Oltre al periodo coperto più ampio, c’è la promessa di maggior flessibilità nei pagamenti, pensata soprattutto per autonomi, p.IVA e piccole imprese in difficoltà cronica.
Slitta tutto: addio scadenza di luglio
Inizialmente si parlava di una prima scadenza per il 31 luglio 2025, con margine di tolleranza fino al 5 agosto. Ma quella data, oggi, è puramente teorica. La legge non è in vigore, e quindi non esiste un modulo da presentare né un portale attivo per l’adesione.
Il viceministro all’Economia Maurizio Leo ha confermato che l’obiettivo è spostare tutto nella prossima manovra di bilancio, da approvare in autunno. Se andrà così, la finestra utile per fare domanda slitterà a gennaio o febbraio 2026.
Ma quindi si farà o no?
Sì, la Rottamazione Quinquies si farà. Ma non subito. La maggioranza la considera una misura strategica per aumentare gli incassi fiscali nel breve periodo, senza dover alzare le tasse. Il problema, però, è trovare coperture certe. E in un periodo di vincoli di bilancio e nuove regole europee, non è una passeggiata.
Intanto, le opposizioni attaccano: “Non si possono premiare sempre gli evasori, mentre chi paga regolarmente non riceve nulla”. Ma il governo tira dritto: la misura conviene, e il gettito atteso è alto.
Cosa conviene fare ora
Se hai carichi fiscali affidati all’AdER tra il 2000 e il 2023, il consiglio è semplice:
– Accedi al cassetto fiscale e verifica la posizione
– Non pagare nulla subito, ma prepara la documentazione
– Tieniti pronto: l’apertura delle adesioni potrebbe arrivare nei primi mesi del 2026
Nel frattempo, occhi puntati sulla Legge di Bilancio, che verrà discussa a partire da settembre.
Riassumendo
Cosa | Situazione attuale |
---|---|
Scadenza 31 luglio | Non più valida |
Legge pubblicata | No, ancora in Commissione |
Quando si farà? | Probabilmente con la Manovra 2026 |
Cosa prevede? | Stop a interessi, sanzioni e aggio + 10 anni di rate |
Cosa fare ora? | Monitorare e prepararsi |

“Head Staff”, giornalista pubblicista laureata in letteratura, amo scrivere e apprendere costantemente cose nuove. Trovo che il mestiere del giornalista sia uno dei più affascinanti che esistano. Ti consente di apprendere, di conoscere il mondo, farti conoscere e di entrare in simbiosi con il lettore