Michael Schumacher, la confessione di Patrese: “Volevo aiutarlo, ma Corinna ha detto no”

Raffaella De Grazia

Michael Schumacher, la confessione di Patrese: "Volevo aiutarlo, ma Corinna ha detto no"

Un campione assoluto, una stella della Formula Uno che si è affievolita quel maledetto 29 dicembre di ben 12 anni fa. Dalle tragiche conseguenze di quell’incidente avvenuto sugli sci, sulle condizioni di salute di Michael Schumacher sono trapelate pochissime e frammentate indiscrezioni, principalmente per volontà della moglie del pilota, Corinna, che ha voluto al suo capezzale solo una manciata di persone.

Michael Schumacher, il racconto di Patrese

Come sta realmente l’ex ferrarista che tanti cuori “rossi” ha fatto battere dal suo esordio negli anni Novanta sino al 2012? Le poche persone che sono riuscite ad incontrarlo nella sua abitazione in Svizzera hanno riportato dettagli contrastanti. Se Flavio Briatore ha raccontato di un Michael “disteso a letto“, la sue ex moglie Elisabetta Gregoraci ha svelato che Schumy parla solo con gli occhi e che sono davvero una manciata di persone quelle ammesse al suo capezzale.

In questa marea di dichiarazioni emerge, infine, quella dell’ex collega Riccardo Patrese, che conobbe Schumacher nel 1993 e ne divenne, oltre che compagno di squadra, anche un buon amico. L’ex pilota aveva proposto alla moglie del campione di potergli parlare, sperando che la sua voce potesse aiutarlo a svegliarsi, come già accaduto ad altre persone nella stessa condizione di Michael Schumacher. Corinna, però, sarebbe stata irremovibile, rimandando di continuo un incontro tra i due amici. Al Daily Mail, Patrese ha confidato tutto il suo dispiacere per questa presa di posizione.

È un momento molto triste. Sai, a volte, se sentono una voce familiare, alcuni ragazzi si svegliano e riconoscono una voce. Ho chiesto a Corinna se volevano che andassi lì e cercassi di dare una mano, se possibile. Beh, se avessi potuto, l’avrei fatto, ma mi hanno detto: “No, grazie. Non è il momento. Non è il momento”. Ma quel momento non è mai arrivato.

Una confessione dolorosa, unita al ricordo sentito dell’uomo, ancor prima che del campione, Michael Schumacher, che Patrese ha descritto come un amante dell’adrenalina, che avrebbe potuto fare qualsiasi cosa nella sua vita. Il destino, però, è stato tristemente beffardo con una delle icone più importanti dello sport mondiale.