“Il saggio perdona, ma non dimentica“. Un adagio che l’interprete di “House of Cards” Kevin Spacey ha imparato a fare suo, nel corso di questi sette lunghissimi anni che lo hanno visto protagonista in negativo di una serie di gravissime accuse. La storia è sin troppo nota: Spacey, che nel 2017 ha fatto coming out, è stato accusato da diversi giovani uomini di molestie, in un periodo storicamente delicato dopo il drammatico caso Harvey Weinstein.
Kevin Spacey, gratitudine e perdono
Quasi dieci anni di oblio dalle grandi scene e di una gogna mediatica senza precedenti, che Kevin Spacey ha deciso di ripercorrere nel corso dell’interessante masterclass tenutasi nell’ambito dell’Italian Global Series Festival, kermesse nel corso della quale ha ricevuto anche l’ambitissimo Maximo Excellence Award. L’attore, ritenuto non colpevole nella maggior parte delle cause ad egli intentate – restano aperti solo due processi in Gran Bretagna – esprime gratitudine per i veri amici, quelli che hanno creduto alla sua innocenza e che non l’hanno giudicato ancor prima che lo facesse la Legge.
La star di “American Beauty” riserva, però, anche un pensiero nei confronti di chi lo ha ritenuto un mostro senza neanche essere a conoscenza dei fatti.
Quello che è successo negli ultimi sette anni mi ha permesso di fermarmi, riflettere ascoltare e tornare. Sono grato del lavoro che posso fare sullo schermo e fuori, sono riconoscente alle persone che mi sono state accanto e che hanno aspettato l’esito dei processi prima di giudicarmi. Di loro mi fiderò per tutta la vita. Chi, invece, mi ha trattato subito da colpevole, ha il mio perdono ma non lo cercherò più.
Nel corso dell’intenso incontro con il Direttore della rassegna Marco Spagnoli, Kevin Spacey ha affrontato anche altri argomenti ai quali è particolarmente legato. L’affetto dei fan è il motore portante di ogni suo lavoro: ai suoi fedelissimi seguaci Kevin Spacey è fortemente riconoscente ed esprime immensa soddisfazione quando lo fermano per porgli domande sulla sua professione. Professione, quella attoriale, forgiata da studi accademici, tanta gavetta e dalla scelta dei giusti progetti da abbracciare.
La nuova vita artistica di Spacey
Momento particolarmente commovente della masterclass è stato quello dedicato al ricordo di Kevin Spacey per l’amico Val Kilmer, scomparso nel mese di aprile.
Era il mio migliore amico alla scuola superiore; abbiamo fatto insieme l’esperienza alla Julliard. E anche all’inizio della carriera in un allestimento di Shakespeare a Central Park. Poter condividere tutto ciò con Val, vederlo crescere come artista ha avuto un grande impatto su di me, lo conoscevo da sempre, immaginare la vita senza di lui è difficile.
Kevin Spacey si destreggia tra passato e futuro, tra idoli di riferimento come Jack Lemmon e Spencer Tracy, e nuovi progetti ai quali prendere parte con la grinta di sempre. L’attore ringrazia Franco Nero, uno dei pochi a credere in lui in un periodo davvero buio per la star, tanto da offrirgli un ruolo nel suo “L’uomo che disegnò Dio” e svela che questi lunghi anni di silenzio gli hanno permesso di apprezzare quelle storie che parlano di silenzio, sopravvivenza, redenzione. Frank Underwood è tornato. Ed è più saggio che mai.

Pubblicista e appassionata di Spettacolo a 360 gradi.
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