Chi erano The Ronettes? Storia, canzoni famose e curiosità sul trio icona degli anni ’60

Serena Comito

Chi erano The Ronettes? Storia, canzoni famose e curiosità sul trio icona degli anni ’60

Impossibile ascoltare Be My Baby senza sentirsi trasportati in un’altra epoca. Una sola nota e sai già che sei dentro il sound delle Ronettes.

Ma chi erano davvero The Ronettes? Un trio vocale nato a New York che ha riscritto la storia della musica pop negli anni ’60. Vestiti luccicanti, ciglia esagerate, capelli cotonati e soprattutto una voce—quella di Ronnie Spector—che ha segnato un’epoca. Dietro l’immagine glamour, però, c’è una storia fatta di successi fulminanti, amori difficili e un’eredità musicale che ancora oggi continua a ispirare.

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Le origini: da Washington Heights al sogno discografico

Le Ronettes nascono a New York, nel 1959, nel quartiere di Washington Heights. Erano una band familiare, letteralmente: Veronica “Ronnie” Bennett, la sorella Estelle Bennett e la cugina Nedra Talley.

Iniziano come “The Darling Sisters”, poi diventano Ronnie & The Relatives, esibendosi in piccoli locali, concorsi e show scolastici. Il primo contratto discografico arriva con Colpix Records, ma è nel 1963 che cambia tutto: entrano sotto l’ala del produttore Phil Spector e diventano ufficialmente The Ronettes.

Il boom: il Wall of Sound e “Be My Baby”

Con Spector al timone e il suo celebre “Wall of Sound”, le Ronettes esplodono letteralmente. Nel 1963 pubblicano Be My Baby, una canzone che spacca le radio americane e arriva fino al secondo posto della Billboard Hot 100. Non è solo un successo commerciale: è una rivoluzione sonora.

Poi arrivano Baby, I Love You, Walking in the Rain e altri brani che confermano il trio come una delle voci femminili più potenti e riconoscibili della scena musicale di quegli anni.

Curiosità: la celebre intro di batteria in Be My Baby? È firmata Hal Blaine. Ed è talmente iconica che centinaia di artisti l’hanno imitata. Brian Wilson dei Beach Boys ha ammesso che, dopo averla sentita, si è messo a piangere. Dice tutto.

Uno stile che ha fatto scuola

Non erano solo le canzoni. Le Ronettes erano un colpo d’occhio.
Capelli cotonati altissimi, eyeliner drammatico, vestiti attillati, voce graffiante. Erano glamour ma con una punta di ribellione. Più simili a una band rock che a un classico gruppo vocale femminile. Hanno incarnato un tipo di femminilità nuova: dolce, ma potente. Sensuale, ma mai sottomessa.

E Ronnie Spector, in particolare, divenne un simbolo. Sul palco era magnetica. Aveva quel tipo di presenza che o ce l’hai, o non ce l’hai.

Il tour con Beatles e Rolling Stones

Nel 1966 succede qualcosa di storico: le Ronettes diventano l’unico gruppo femminile a salire sul palco insieme ai Beatles durante il tour americano.

Prima ancora, avevano aperto i concerti dei Rolling Stones in Inghilterra.
Erano dappertutto. E piacevano a tutti. Non era solo questione di voce o look: trasmettevano energia, spontaneità, sicurezza. Non si poteva restare indifferenti.

Lo scioglimento e la fine degli anni d’oro

Il successo, però, ha sempre il suo rovescio.
Nel 1967, all’apice della popolarità, le Ronettes si sciolgono. I motivi sono tanti: tensioni interne, dinamiche familiari complicate, la gestione pesante di Phil Spector e una discografia che iniziava a escluderle.

Ronnie continua da solista, ma l’epoca del trio si chiude lì. Lasciandosi alle spalle un’eredità enorme.

Riscoperta, premi e influenza culturale

Nel tempo, il nome delle Ronettes è tornato a farsi sentire.
Nonostante lo stop e l’oblio discografico, il loro impatto non si è mai spento.

Nel 2004, sono state inserite nella Vocal Group Hall of Fame.
E nel 2007, finalmente, è arrivato il momento di entrare nella Rock & Roll Hall of Fame.
Un riconoscimento tardivo? Forse. Ma meritato fino all’ultima nota.

La verità è che la loro musica ha continuato a circolare, ad ispirare, a vivere.
Amy Winehouse le ha praticamente riportate in vita, stilisticamente parlando. Lana Del Rey? È il loro spirito sotto sedativi.
Springsteen, Madonna, Billy Joel—tutti hanno dichiarato di aver preso qualcosa da loro.

E poi c’è il cinema. Be My Baby apre Mean Streets di Martin Scorsese con una potenza rara.
Tarantino la cita ovunque. Perché quella canzone è qualcosa che ti resta dentro. Punto.

Domande frequenti

Chi erano The Ronettes?
Tre ragazze di New York, legate da sangue e talento. Ronnie, Estelle e Nedra: una sorellanza musicale che ha cambiato le regole del gioco.

Qual è la loro canzone più famosa?
Be My Baby, senza alcun dubbio. È uno di quei brani che, anche se non conosci il gruppo, ti entra in testa e ci rimane.

Chi le ha prodotte?
Il famigerato Phil Spector. Un genio, sì. Ma anche una figura controversa che ha lasciato un’impronta tanto sonora quanto personale.

Perché si sono sciolte?
Perché il successo logora. E quando sei donna, giovane e sotto controllo di uomini potenti, è facile finire ai margini. Le Ronettes hanno resistito il più possibile.

Sono state premiate?
Sì. Ma il vero premio è che oggi, nel 2025, se parli di girl group leggendari, partono ancora loro. Sempre loro.