La morte del costumista di Paolo Sorrentino Luca Canfora potrebbe non essere stata causata da una tragica fatalità. Il professionista, morto a Capri nel 2023 mentre lavorava con il regista campano nel suo lungometraggio “Parthenope“, potrebbe essere stato vittima di un’aggressione finita male o, peggio ancora, di un delitto preparato in ogni dettaglio.
Luca Canfora, riaperte le indagini
La morte di Canfora a Capri, il primo settembre di due anni fa, era sembrata sin da subito sospetta. Il costumista, collaboratore fedele di Sorrentino sin dai tempi de “La grande bellezza“, era stato rinvenuto privo di vita nel mare caprese, nella zona vicina alla Grotta dell’Arsenale dove era stata girata, ironia della sorte, la scena della morte del fratello del protagonista.
Il corpo dell’allora 51enne fu ritrovato da un canoista. Le sue ferite non sono sembrate compatibili con un suicidio: ad avvalorare l’ipotesi che non si trattasse di un gesto volontario anche i parenti della vittima, che hanno chiesto a gran voce un approfondimento delle indagini sul decesso del costumista. Il loro appello è stato finalmente accolto dal Sostituto Procuratore Silvio Pavia che ha richiesto ulteriori esami sul corpo che, effettuati lo scorso marzo, hanno dimostrato che la tesi dell’aggressione sfociata in omicidio potrebbe essere più che una suggestione.
L’ultima volta che Luca Canfora è stato visto in vita è immortalata in una telecamera di sorveglianza. L’uomo viene ripreso mentre entra nei Giardini di Augusto, senza mai uscirne vivo.
Chi era Luca Canfora
Luca Canfora era nato nel 1972 e sin da subito ha mostrato un notevole talento come costumista teatrale, cinematografico e televisivo. Collaboratore fidato di Paolo Sorrentino, Canfora ha collaborato con Roberto Benigni in Pinocchio e ha prestato il suo talento alla causa di titoli internazionali, da “La passione di Cristo” di Mel Gibson a “Van Helsing“, con protagonista Hugh Jackman.
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