Non solo un probabile duplice delitto, ma anche una truffa ai danni dello Stato italiano, perpetrata nel difficile periodo del Covid. Francis Kaufmann, attualmente detenuto in Grecia e in attesa di estradizione con l’accusa di aver ucciso la sua compagna e la loro bambina, rinvenute cadaveri a Villa Pamphili, avrebbe beneficiato di un contributo record elargito proprio dal nostro Ministero dei Beni Culturali, ai tempi sotto l’egida di Dario Franceschini.
Villa Pamphili e il film che non c’è: divampa la polemica
Il 46enne Kaufmann avrebbe ottenuto un sostanzioso contributo utilizzando lo pseudonimo di Rexal Ford nel lontano 2020. Cinque anni fa, infatti, l’uomo avrebbe finto di essere un regista, promettendo la realizzazione di un lungometraggio dal titolo “Stelle della notte” che non avrebbe, per ironia della sorte, visto mai la luce del sole.
Stando al decreto firmato dall’allora Direttore Generale Cinema e Audiovisivo Nicola Borrelli il 27 novembre 2020 al sedicente Ford sarebbero stati elargiti oltre 830mila euro di soldi pubblici in cambio della realizzazione di un film del quale sarebbero stati mostrati solo degli spezzoni. Il presunto pluriomicida avrebbe pensato proprio a tutto, pur di portarsi a casa un’ingente somma di denaro. Dopo aver creato una falsa società di produzione, Kaufmann/Ford avrebbe ottenuto anche il sostegno di Marco Perotti e della sua società Coevolutions, questa realmente esistente, risultata estranea ai fatti.
Una volta ottenuto il tax credit nel 2023, del fantomatico filmmaker e della sua opera ambientata nella Capitale non sarebbe stata più rinvenuta traccia. La polemica sul sospetto killer di Villa Pamphili e sui soldi così “elegantemente” incassati è ovviamente divampata. Dura la reazione dell’attuale Ministro dei beni Culturali Giuli, che promette strette con la nuova riforma sul tax credit.

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