Il giallo sulla morte di Liliana Resinovich continua a tenere banco non solo in tribunale – il 23 giugno, in occasione dell’incidente probatorio, verrà ascoltato l’amico (o presunto amante) della donna, Claudio Sterpin – ma anche in televisione. Da “Ore 14” a “Quarto grado” non esiste contenitore tematico che non stia snocciolando dettagli, talvolta scabrosi, alla ricerca di una svolta sull’assassinio della povera donna, per il quale è indagato il marito, Sebastiano Visintin, personalità pittoresca, ma anche misteriosa.
Delitto Liliana Resinovich, il giallo degli hard disk
L’ultimissima notizia che potrebbe gettare nuove ombre sulla figura di Visintin riguarderebbe cinque misteriosi hard disk che il marito di “Lilly” avrebbe affidato ad un suo amico a pochi giorni dalla scomparsa della donna. Memorie esterne, che conterrebbero al loro interno una quantità ingente di fotografie e video che dimostrerebbero come Sebastiano Visintin non solo fosse a conoscenza della relazione tra la vittima e Claudio Sterpin, ma che addirittura li monitorasse da oltre venti anni, conservando tutto il materiale “scottante” in una cartella dall’enigmatico nome di “Modigliani“.
L’indiscrezione pruriginosa, ma a questo punto delle indagini anche utilissima, è stata rilanciata da “Quarto grado“, che stasera affronterà nuovamente questo intricato caso di cronaca nera. Alcune delle foto scattate da Visintin che ritrarrebbero Liliana Resinovich e il suo “amico speciale” Claudio Sterpin risalirebbero al 2003. Se questa indiscrezione fosse provata, Visintin sarebbe ritenuto ancora più sospetto, dato che aveva sempre ribadito di non sapere nulla di una eventuale relazione extraconiugale di sua moglie. La relazione tra la Resinovich e Sterpin, oggi 86 anni, è da sempre ritenuta uno dei moventi più validi per accusare Sebastiano Visintin dell’omicidio di sua moglie.

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