C’è qualcosa di profondamente torinese nel modo in cui La Perla crea il suo cioccolato. Non è solo questione di ingredienti, di tostature o di tecniche artigianali. È l’attitudine…. stiamo infatti parlando di quella discrezione elegante, quella cura quasi ostinata per i dettagli, quella passione che non ha bisogno di alzare la voce per farsi notare.
La storia comincia nel 1992, ma le sue radici sono ancora più profonde. Sergio Arzilli, cresciuto tra le ricette della tradizione piemontese, all’epoca corse il rischio di scommettere su un’idea chiara: recuperare un’antica ricetta e trasformarla in qualcosa di nuovo, di personale. Così nasce il Tartufo di Cioccolato firmato La Perla. E da lì in poi, un’avventura che profuma di cacao, di nocciole e di visione.
Crescita e qualità
Negli ultimi anni, con l’ingresso della figlia Valentina, il laboratorio di Lungo Dora Colletta 81 a Torino ha preso una direzione ancora più decisa. Crescita, innovazione, ma sempre con lo sguardo rivolto alla qualità. Basta un morso per capirlo. Il cioccolato si scioglie lento, la Nocciola Piemonte IGP — solo la calibro 14, la più pregiata — sprigiona il suo aroma rotondo. Tutto è fatto a regola d’arte, ma con un tocco contemporaneo, persino modaiolo. Perché sì, oggi il cioccolato è anche design.
Non è un caso se La Perla è presente nei più importanti eventi dedicati al food, al fashion, al lusso. Le sue confezioni sembrano uscite da una boutique. Eppure, dietro quell’estetica curata si nasconde un lavoro che sa ancora di laboratorio vero. Quello dove la granella di nocciola viene raffinata a mano, dove le creme spalmabili nascono da equilibri misurati con attenzione, dove la parola “artigianale” non è un’etichetta, ma una pratica quotidiana.
Prodotti per tutti
Tutti i prodotti sono senza glutine, pensati per essere inclusivi, godibili da chiunque. Ma senza scendere a compromessi. Qualità e sostenibilità vanno insieme. Lo stabilimento è alimentato al 100% da fonti rinnovabili, costruito con materiali a basso impatto ambientale. Il profumo che si sente entrando non è solo cacao: è coerenza.
E poi c’è quella creatività tutta italiana che sa innovare senza tradire le origini. Dai due tartufi iniziali si è passati a oltre venti varietà. Alcuni audaci, come quello al pistacchio salato, Limoncello & Meringa, oppure il neonato Pesca Amaretto (che sarà disponibile per i clienti a partire da metà del mese di luglio) altri più rassicuranti, con quel gusto rotondo che sa di casa. E ogni volta, una sorpresa.
Visitare La Perla di Torino, anche solo online, è un po’ come entrare in un atelier: si guarda, si assaggia con gli occhi, ci si lascia sedurre dai dettagli. Ma alla fine è il gusto che resta. E racconta molto più di una semplice pralina. Racconta una storia familiare, un’idea precisa di bellezza, un modo tutto torinese di fare le cose: con stile, senza rumore, ma con sostanza.

Sono giornalista pubblicista laureata in letteratura e content manager con una grande passione per la scrittura